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“Il Banchiere Anarchico” alla Multisala Apollo con il coprotagonista Paolo Fosso

Evento speciale alla Multisala Apollo, martedì 23 ottobre alle ore 20.30, con la proiezione del film “Il banchiere anarchico” diretto da Giulio Base e interpretato dallo stesso Base e da Paolo Fosso. Il film, distribuito da Sun Film Group,è ispirato all’omonimo romanzo di Fernando Pessoa ed è stato presentato nella sezione Sconfini della 75ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Durante la proiezione alla Multisala Apollo sarà presente l’attore Paolo Fosso.

Base e Fosso alla mostra del cinema di Venezia

Nel film i due attori danno vita a un lungo e coraggioso dialogo sul potere e sulle modalità con cui è possibile sfidarlo. A tratti confessione, a volte seduta psicanalitica, in altri momenti ancora scontro verbale, ma soprattutto provocatoria e raffinata riflessione sulla borghesia, libera da preconcetti e lontana dai toni macchiettistici a cui siamo tristemente abituati. Tutto questo fa de Il banchiere anarchico una delle più gradite sorprese di quest’edizione della Mostra e uno dei migliori film italiani degli ultimi mesi.

Nel film, un ricco e influente banchiere (Giulio Base) condivide con un amico (Paolo Fosso) il festeggiamento del suo compleanno, in una stanza dall’arredamento minimale del suo palazzo. Pungolato dall’amico sul proprio percorso verso la sua sconfinata ricchezza, il banchiere rivela inaspettatamente al commensale di considerarsi un vero anarchico, posizione apparentemente in netto contrasto con il suo lavoro e la sua posizione sociale. Ha così inizio la lunga esposizione da parte del banchiere della sua visione della società, fra ricordi del suo passato, disillusione e radicali prese di posizione.

Con un invidiabile rigore nella messa in scena e due eccellenti performance recitative da parte dei protagonisti, coinvolti in lunghi e intensi piani sequenza, Il banchiere anarchico ci racconta lo splendore e al tempo stesso la miseria della borghesia.

Il protagonista è infatti un uomo che ha accettato l’impossibilità di contrastare il sistema dall’esterno ed è arrivato a un’unica brillante e a suo modo rivoluzionaria conclusione: il modo migliore per combattere il potere è farne parte, accumulando tanto denaro da non esserne più soggiogato. Da qui la concezione anarchica della storia, che Giulio Base porta avanti con dialoghi e sillogismi di dirompente forza, che ci accompagnano a piccoli passi nella personale concezione sociale del protagonista insieme alle discrete musiche di Pietro Freddi e Sergio Cammariere (suo il brano L’anarchico, realizzato su misura per il film).

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