Sul portale dedicato alle gare d’appalto del Comune di Messina è stato pubblicato l’annuncio che fissa per martedì 16 marzo alle ore 9:30 la seduta pubblica in cui la commissione giudicatrice renderà noto l’esito della gara sulla gestione dello stadio “Franco Scoglio”, bandita nel giugno 2020.
Entro la scadenza del 30 settembre scorso, venne presentata una sola busta dal consorzio che fa riferimento al Fc Messina. Il presidente della commissione è l’ingegnere Antonio Amato, indicato da Palazzo Zanca, affiancato dai professionisti catanesi Filippo Di Mauro, ingegnere 44enne che si occupa delle analisi economiche, e Giuseppe Consoli, avvocato 41enne iscritto nell’Albo dell’Anac e già presidente della commissione sul dissesto idrogeologico in Sicilia.
A inizio dicembre vennero aperte le buste che contenevano i requisiti amministrativi richiesti e l’offerta tecnica, con il progetto di adeguamento della struttura e le opere migliorative previste. C’era attesa per il passaggio successivo, legato alla proposta economica-temporale. Ovvero il piano finanziario e le fideiussioni a garanzia, che bisognava offrire all’Amministrazione per dimostrare la sostenibilità del progetto e degli investimenti prospettati, oltre alle tempistiche di realizzazione.
In particolare, secondo quanto è filtrato, sarebbero previste una copertura dello stadio, requisito peraltro indicato nel bando, e la creazione nei locali interni di un museo del calcio cittadino. Nel progetto avanzato dal Fc Messina si ipotizzerebbe anche una riduzione della capienza, che però andrà valutata ai fini dell’organizzazione di concerti o altri grandi eventi.
A curare l’iter e gli incartamenti per conto della società presieduta da Rocco Arena sono stati l’amministratore delegato Carmelo Santoro, l’ingegnere Franco Mento, che è anche consigliere d’amministrazione del club, e il consulente esterno Leonardo Limatola, già dirigente della Fiorentina, oltre ad alcuni studi professionali.
Il principale impianto cittadino sarà concesso per almeno trent’anni soltanto se la Commissione riterrà congrua l’offerta. La gara prevedeva un importo complessivo a base d’asta di 300.000 euro oltre Iva quale canone a base d’asta che il Concessionario dovrà corrispondere al Comune ed era aperta a operatori economici, cooperative e consorzi di associazioni e società sportive con un fatturato globale minimo, riferito agli ultimi tre esercizi, per un importo pari ad almeno il doppio, quindi 600.000 euro.
Erano richieste inoltre “adeguate capacità professionali e tecniche”, attestate dall’avvenuto “espletamento negli ultimi tre anni di un servizio di gestione di impianti sportivi con un minimo di 10.000 posti” e una cauzione provvisoria del 2% dell’importo della concessione, quindi 6mila euro. Dopo mesi di attesa, l’esito della procedura potrebbe essere ufficializzato, proprio quando sta entrando nel vivo anche il campionato.