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Ikovlev, il lottatore silenzioso della Betaland. “Ottimo gruppo, al completo diremo la nostra contro tutti”

Denis Ikovlev è arrivato nel mese di settembre, a fari spenti. Si è guadagnato ogni minuto sul campo, mai una parola o un gesto sopra le righe, solo tanto impegno, intelligenza e cuore al servizio della squadra. L’ucraino si è voluto raccontare a trecentosessanta gradi ai suoi tifosi paladini, partendo dai suoi inizi nel basket.
“Ho avuto bisogno di tempo per adattarmi al gioco in Italia, ero partito come cambio di Inglis e mi è servita qualche partita per carburare. Attualmente la situazione è similare alle mie precedenti esperienze, gioco tanto con oltre 30 minuti sul parquet. Acquisendo fiducia ho fatto vedere le mie qualità sia in attacco che in difesa. Le aspettative sul mio conto aumentano ma io vivo con tranquillità questa esperienza.
Sono partito a nove anni dagli Usa, mi trovavo in una città di 300 anime ma che permetteva un’ottima scelta di attività sportiva nelle scuole. Ho giocato a football americano, basket, ho praticato salto in alto, corsa e golf. A basket avevo un ottimo rendimento così pur essendo la scuola di piccole dimensioni decisi di dedicarmi alla palla a spicchi a pieno regime.

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Ikovlev (Sikeli-Neptunas) foto Fazio

Col duro lavoro mi sono arrivate richieste per approdare ad uno Junior College per due anni consecutivo, non avendo risorse illimitate puntavo ad ottenere una borsa di studio per il basket. Disputai un’ottima prima stagione, ottenendo riconoscimenti individuali ed iniziai a ricevere proposte dalla Division 1. Fu tutto sorprendente perchè ero concentrato principalmente sullo studio dedicato ad ingegneria meccanica e non sul basket. A livello di college infatti scelsi tra Santa Barbara e Nevada privilegiando lo studio. Alla fine scelsi Nevada perchè era superiore sul fronte basket e perchè Santa Barbara era un livello molto alto dal punto di vista scolastico e sapevo che giocando a pallacanestro non avrei potuto avere il tempo necessario da dedicare allo studio per stare a quel livello di preparazione. Nevada arrivò alle Sweet 16 quell’anno nel torneo Ncaa e li seguii in televisione, poi il giorno dopo il loro coach mi venne a trovare nel mio appartamento e la cosa fu molto emozionante”.

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Confernza di Denis Ikovlev in BCL

Idee chiare anche oltre l’impegno sul parquet.
“Nel tempo libero studio da programmatore per creare siti web e server, amo la tecnologia e sono autodidatta. Voglio fare questo dopo il basket e so che devo ripartire da zero dopo aver lasciato ingegneria per undici anni. Mi piace perchè mi permette di capire come funzionano le cose e come sono composte.
Questo il clima che si respira nello spogliatoio e le aspettative di squadra nella massima serie.
“Oggi sono molto legato ai miei compagni che dopo ogni partita mi prendono in giro per le mie foto a fine gara, è tutto il frutto dell’adrenalina e le emozioni che ho in corpo. Non ho mai avuto un talento smisurato ma ho sempre creduto nel lavoro duro per avere successo.
Con cinque successi in undici gare siamo in lotta per entrare tra le prime otto squadre a fine girone d’andata, pur con tanti cambiamenti nel roster ce la possiamo fare e sarebbe una cosa molto positiva. Stiamo crescendo, stiamo bene assieme e vedo maggiore fiducia per poter giocare con maggiore libertà ed aggressività da parte di tutti. Questa è la strada giusta e sono certo che a fine anno saremo in una buona posizione. Aspettiamo inoltre Vojislav Stojanovic, è un grande giocatore, lo si capisce già in allenamento. Sono convinto che quando saremo al completo saremo un osso duro per tutti”.

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