Domenica al “Franco Scoglio” si incrociano Messina e Avellino e il doppio ex Giovanni Ignoffo li seguirà con attenzione. L’attuale tecnico dell’Acireale ha giocato d’altronde oltre cento gare in biancoverde, conquistando la promozione in B, e una cinquantina in riva allo Stretto, ottenendo due primi posti in rapida successione. “Ad Avellino sono diventato uomo e calciatore. A Palermo la mia annata precedente era stata condizionata da un brutto infortunio. A 23 anni, con 100 partite giocate in C, ero già veterano. Sono stato per due anni e mezzo capitano, ho vinto un campionato ed è un ricordo bellissimo. A Messina invece è arrivata una doppia promozione e ho chiuso la carriera da calciatore con il botto”.
Ignoffo avrebbe peraltro potuto affrontarle da vicino anche quest’anno: “Sono stato molto vicino alle panchine di Turris e Viterbese, che poi hanno percorso altre strade. L’Avellino ad inizio campionato lo avevo catalogato tra le prime sei squadre del girone. La stagione fin qui è al di sotto dei loro reali valori. È una piazza esigente, ci sono malumori, perché si aspettavano un torneo di vertice con Crotone e Catanzaro. Qualcosa non ha funzionato e i tifosi sono delusi anche se ora sembrano più solidi”.
Ancora più delicata la prima metà di stagione del Messina: “Vive un’annata particolare. In estate avevo sentito il presidente Pietro Sciotto e il direttore generale Lello Manfredi, con cui ci conosciamo da tempo. Inizialmente hanno scelto di puntare sui giovani, anche se si poteva fare qualcosa di diverso con altri investimenti e scelte, inserendo qualche giocatore più esperto. La salvezza diretta? Fino a quando la matematica te lo consente puoi assolutamente farcela, ci sono tanti punti in palio”.
La risalita in graduatoria porta non a caso la firma di quattro over ingaggiati nel mercato invernale: “Le due vittorie portano serenità e consapevolezza. Lasciare l’ultimo posto è un passo importante. Adesso ci sono calciatori esperti, che stanno dando il loro contribuito. Probabilmente mancavano prima questi elementi guida. Perez aggiunge valori importanti e salvò con i suoi gol il Francavilla. Fumagalli è un grande portiere, Kragl un centrocampista di spessore che con un giovane fresco al suo fianco rappresenta il mix ideale per tirarsi fuori”.
Ignoffo fa le carte al campionato: “Il Catanzaro ha qualcosa in più e sfrutta il suo vantaggio sulle altre. Sono contento per Iemmello (già a quota 14 gol), che sta riscattando due anni deludenti. Se non abbassa la guardia è favorita per il primo posto, mentre i playoff sono sempre un terno al lotto anche perché ci sono le avversarie degli altri due gironi che complicano tutto. Il Cerignola di Malcore (9 reti per lui ) e il Giugliano stanno disputando un campionato importante rispetto alle aspettative e giocano un buon calcio”.
Chiaramente il minutaggio ha cambiato molto rispetto alla C in cui Ignoffo recitava da protagonista in campo: “È molto diversa. C’era un livello abbastanza alto e molte squadre non avrebbero puntato sui giovani. Avellino, Palermo, Napoli e Salernitana avevano organici che in B avrebbero fatto la differenza e giravano molti più soldi”.
Ignoffo deve adesso provare a salvarsi in una D dominata dal Catania: “Sono fuori categoria. Lamezia e Trapani si erano attrezzate ma hanno avuto problemi. Se sbagli qualcosa inizialmente in piazze così pesano poi la tensione e l’inesperienza. Il Sant’Agata sta dando seguito ai due anni precedenti. Gioca un buon calcio, giovani interessanti e una squadra ben amalgamata. È una bella realtà. L’Acireale? Sono qui da poco, ci sono state vicissitudini e due cambi di allenatore. Mi rimetto in gioco e in discussione. C’è voglia di fare bene: dobbiamo fare risultati per ripartire verso un’altra direzione. La classifica è complicata, ma remiamo tutti per tirarci fuori”.