Per l’Igea Virtus allenata da Giacomo Tedesco è stata una prima incoraggiante, anche se la serie negativa adesso dura da cinque partite: “Sono contento dei ragazzi, che hanno messo fuori carattere, voglia, determinazione, in un campo difficile, contro una grande squadra. È questo comunque lo spirito giusto”.
La Nocerina ha avuto la meglio, dopo il momentaneo pareggio di Le Piane, grazie a un’invenzione di Ruggiero su calcio piazzato: “Siamo stati puniti da un eurogol nel momento più favorevole. Siamo molto giovani e abbiamo peccato d’inesperienza, perdendo palla in mezzo e causando quel calcio di punizione”. Sul mercato, che pure appare indispensabile per una rosa troppo inesperta, il tecnico palermitano ha preferito però non sbilanciarsi: “Strada facendo vedremo come intervenire per migliorare questo gruppo, altrimenti cercheremo di ottenere il massimo da quello attuale”.
Tedesco ritiene che il problema sia prima di tutto di natura psicologica, dopo lo 0-4 incassato nell’ultima uscita casalinga contro la Cittanovese: “Bisogna lavorare a livello mentale, perché le cinque sconfitte consecutive pesano. I ragazzi hanno qualità, ma il campo non li ha aiutati. Siamo comunque sulla strada giusta: sotto 1-0, abbiamo avuto una bella reazione e raggiunto il pari. Dobbiamo divertirci e giocare bene”.
La quarta vittoria stagionale ha consentito invece alla Nocerina di issarsi fino al secondo posto: “Sono un bel gruppo, esperto, che in questo campionato fa la differenza – ammette Tedesco –. Capitan Pecora poi è un trascinatore, che aiuta anche i compagni. Il Bari fa un campionato a parte, con elementi da B o addirittura da A. La Nocerina può inserirsi subito alle sue spalle”.
L’Igea Virtus è scesa in campo con ben cinque under, uno in più di quelli imposti dai regolamenti: “Nel primo tempo abbiamo sofferto molto sulla fascia destra. Non riuscivamo a reggere il loro esterno né a stare in piedi su un campo pesante. Ad ogni modo abbiamo under di prospettiva: Miuccio sta facendo davvero bene e ce ne sono altri, cito Franco ad esempio, che avranno i loro spazi in futuro”.
Il 42enne palermitano è rimasto a lungo ai box, nonostante l’ottimo esordio in panchina in C: “Venivo da una salvezza miracolosa a Reggio Calabria ma per tre anni mi sono dedicato soltanto a formazioni giovanili. Il campo mi mancava. Il mio maestro? Uno dei migliori tra quelli che ho avuto è stato sicuramente Delio Rossi, che a Salerno ha fatto cose straordinarie”.
Il tecnico dell’Igea Virtus non si nasconde però quando gli si chiede una battuta sullo stato di salute del torneo: “Il calcio a livello dilettantistico è complicato. Servirebbero più fondi. Tante società non ce la fanno, i Comuni non aiutano e la Lega Dilettanti è stata un po’ abbandonata dal sistema calcio. Eppure i ’99 e i 2000 che schieriamo possono rappresentare il futuro del calcio italiano”.