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Igea Virtus e Sant’Agata: non chiamatele “matricole terribili” – Il punto di Pintus

Una volta c’erano le “matricole terribili”. Potrebbe cominciare così la favola, pardon, il racconto di un girone di andata che per Igea Virtus e Sant’Agata si è concluso con la conquista del titolo (platonico) di “campione d’inverno”. Matricole terribili, dicevo: però col calcio moderno questo appellativo è diventato obsoleto. Non si usa più.

Oltre 1500 spettatori per ogni domenica del
Oltre 1500 spettatori per ogni domenica del “D’Alcontres” accompagnano la cavalcata dell’Igea Virtus

Ed in questo preciso caso, inoltre, mi sembra particolarmente onesto non etichettare in tal modo due formazioni che al giro di boa guardano tutti d’alto in basso. Un primo posto meritatissimo, un primato consolidato domenica dopo domenica. L’Igea con 11 vittorie, 5 pareggi ed una sola sconfitta ha messo insieme 38 punti (33 i gol segnati, quasi due a partita, 10 quelli subiti). Anche il Sant’Agata ha centrato 11 vittorie, poi 3 pari ed 1 sconfitta – 42 i gol fatti, 13 quelli subiti – ed in tutto fanno 36 punti: un record almeno per quanto riguarda gli ultimi anni dell’Eccellenza. Per Igea e Sant’Agata ci sono numeri quasi identici, numeri da incorniciare.
Si potrebbe parlare di “vite parallele”, ma anche in questo caso sarebbe un errore. Perché? L’Igea è una squadra che ha conservato sia l’allenatore che l’intelaiatura dello scorso anno, il Sant’Agata è stato invece completamente rifatto: nuovo il tecnico, nuovi la maggior parte dei giocatori. Ed è ovvio che, specie con queste premesse,  chiudere davanti a tutti  dopo mezzo torneo non è roba da poco, se lo si fa rispettivamente con 3 e 5 punti di vantaggio.

Il 2016 di Peppe Raffaele contiene già la vittoria dello scorso campionato di Eccellenza
Il 2016 di Peppe Raffaele contiene già la vittoria dello scorso campionato di Eccellenza

Ma vorrei spingermi oltre. Dunque vi invito a non guardare più indietro – tanto sappiamo tutti ciò che è stato – ma andare avanti: nel 2017.
Forti del primato, in casa Igea, hanno giustamente corretto il tiro: dalla salvezza si è passati al salto di categoria. E’ stato per primo l’allenatore, Peppe Raffaele, a dire che la sua squadra lavora durante la settimana per “vincere tutte le partite” (ed a parte Pierre de Coubertin, tra gli sportivi nessuno dirà mai che “l’importante è partecipare”). Nelle ultime settimane ha drizzato il tiro anche il presidente Grasso: “Chiudiamo il girone al primo posto, lo stesso che vorremmo occupare alla fine del campionato” (dichiarazioni, lo scrivo a scanso di equivoci, riportate da alcuni giornali nei giorni scorsi).
Giusto, sacrosanto, ineccepibile: Non bisogna mai accontentarsi, quindi alzare l’asticella è doveroso per un allenatore, una squadra, una società che hanno operato e lavorato da giugno ad oggi, in modo inpeccabile. Inoltre la dirigenza, per non lasciare niente al caso con l’apertura del mercato, ha effettuato innesti di categoria, gente che questo torneo lo ha già nelle gambe, vedi i vari Cassaro, Postorino, Pitarresi, Dioum, Dalia. Igea Virtus che dunque ripartirà da “favorita” per il salto di serie. Certo, dovrà guardarsi le spalle: la Cavese – oggi a 3 punti – è la squadra che credo possa insidiare maggiormente il primo posto dei barcellonesi, ma questo Raffaele lo sa bene. Comunque, da sempre è meglio stare davanti che inseguire.

Pasquale Ferrara guida uno straordinario Sant'Agara (ph. Francesco Barbagallo)
Pasquale Ferrara, esperto di matricole (foto Barbagallo)

Qualche chilometro più a Ovest, Pasquale Ferrara in questi giorni si sta facendo maledire dai sui giocatori. A Sant’Agata si fanno straordinari non pagati (leggasi doppie sedute di allenamento), per non farsi trovare impreparati alla ripresa l’8 gennaio. E’ serafico: il Città ci crede! Come detto, ha 5 punti in più di Acireale e San Pio X: roba non da poco a mio modesto parere. Il tecnico barcellonese sconosce il “giorno festivo”, quindi lavoro e poi ancora lavoro, anche in questo periodo. I componenti della società, ormai plagiati, hanno in testa un solo obiettivo: la Serie D. Mi risulta che ci sia già, in qualche cassetto, un progetto relativo all’adeguamento del “Fresina”, con l’apposizione di un manto sintetico. Un’operazione che verrebbe realizzata da privati per bypassare tutte le procedure amministrative, indispensabili ad un Ente per procedere all’appalto.

L'esultanza alla
Al “Fresina” si gioca sulla terra battuta. Alcuni privati potranno realizzare un “miracolo” in caso di Serie D?

Così facendo l’impianto sportivo sarebbe pronto già per l’inizio del prossimo campionato. Sistemato il problema campo sportivo, come potete capire a Sant’Agata sono tutti concentrati sul salto di categoria. Giocatori coccolati – pagati regolarmente tutti gli stipendi, scusate, i rimborsi spesa – e tecnico soddisfatto in tutte le sue richieste – rinforzi per ogni reparto con il mercato di riparazione – fanno attualmente del sodalizio tirrenico una vera e propria “società modello”.
Detto ciò, ciò detto: alzi la mano chi ancora pensa che si tratti di “matricole terribili”. Igea Virtus e Città di Sant’Agata, splendide realtà del calcio messinese, sono diventate le maggiori indiziate per la promozione in Lega Pro e Serie D. Con questa certezza lasciamo il 2016 e attendiamo fiduciosi il nuovo anno.
Bellissimo 2017 a tutti. #tobecontinued

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