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Igea, Furnari presenta i playoff: “Enna fisico e solido. Energie da dosare”

Archiviata la stagione regolare, l’Igea si appresta a vivere le partite che contano, quelle da dentro o fuori, i playoff. Guai a fare voli pindarici: occorre pensare passo dopo passo, questa la mentalità che Peppe Furnari ha trasmesso alla squadra. In queste settimane, vale a dire dalla ripresa delle ostilità, la compagine barcellonese ha sfornato prestazioni importanti, mostrando una buona condizione atletica e una certa solidità mentale, tipica di chi è consapevole dei propri pregi e difetti.

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Il tecnico dell’Igea Giuseppe Furnari

Nelle settimane che hanno preceduto il ritorno in campo la società ha piazzato colpi importanti, facendo crescere ulteriormente il livello di una rosa già competitiva. La Serie D non è un obbligo, ma provarci sì e Isgrò e compagni hanno tutte le carte in regola per farlo. Si partirà con l’insidioso Enna, poi Giarre e Atletico Catania, per un quadrangolare che deciderà le prime due classificate che staccheranno il pass per le semifinali, come ha stabilito la Lega Dilettanti.

Occhio però, perché i gialloverdi a inizio stagione sono usciti da Barcellona con l’intera posta in palio come ricorda bene lo stesso Furnari: “Dovremo fare molta attenzione. Loro sono una squadra molto fisica, rocciosa, è difficile fargli gol ma noi ci dobbiamo provare. Per valore della rosa sono tra le prime quattro e il sesto posto è un po’ bugiardo. Vincere è fondamentale per iniziare questi playoff con il piede giusto: d’ora in poi ogni pallone diventa importante e peserà ma noi abbiamo la maturità per interpretare queste partite. La gara di campionato la ricordo bene: fu una sconfitta immeritata decisa da un episodio a dir poco dubbio. Perdemmo per un rigore inesistente: Assenzio toccò la palla con la pancia ma l’arbitro reputò irregolare quell’intervento. Credo e spero che sarà tutt’altra partita”.

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Gli striscioni esposti dai tifosi barcellonesi

Anche perché la temperatura adesso inizia a salire, mentre a distanza di oltre un anno nei playoff i campi dilettantistici torneranno a ospitare i tifosi: “A Ragusa abbiamo visto cosa vuol dire giocare con certe temperature. Il caldo sarà un elemento fondamentale: naturalmente questo vale per entrambe le squadre, ma avere testa e gambe che girano a dovere il più a lungo possibile sarà determinante. Chi manterrà la lucidità per più tempo durante la gara ha maggiori possibilità di portare a casa il risultato. Il pubblico? Ci dispiace che lo avremo soltanto in occasione dell’ultima gara del girone, contro l’Atletico Catania. Purtroppo l’ultimo Decreto entrerà in vigore da lunedì, altrimenti avremmo avuto i tifosi anche domenica. Al di la dell’aspetto ambientale sarebbe stato bello riaverlo, è un altro passo verso la normalità”.

Il tecnico messinese ha analizzato con onestà pregi e difetti della formula prescelta: “Il primo posto non dà alcun vantaggio perché le prime quattro classificate partono sullo stesso piano. Forse invece sarebbe stato più giusto concedere qualche vantaggio a chi ha chiuso prima la stagione. Adesso in tre gare secche può succedere di tutto. Il format alla fine lo abbiamo accettato tutti pur di giocare e non perdere la stagione. Non sono d’accordo però nel giocare in appena sette giorni tre gare determinanti per approdare in semifinale: le avrei distribuite su un arco temporale maggiore ma lo accettiamo e ci adatteremo all’avversario che avremo di fronte gara dopo gara. Ottenendo due successi casalinghi potremmo essere messi bene”. 

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Conti contende un possesso

Furnari volge uno sguardo alla Serie D, la Lega ha deciso di bloccare i playout decidendo la retrocessione delle ultime due classifica. Questo vorrà dire anche meno posti disponibili per il salto in quarta serie: “Non si sa in che modo questa decisione possa influire sul campionato di Eccellenza. Non mi piace però come si è arrivati a questo scenario: sono nemico dei cambiamenti in corsa, mi rendo conto che siamo in una situazione particolare ma se la Lega aveva stabilito dei criteri dovevano essere portati fino in fondo e non essere modificati strada facendo.  Credo che ne va anche della regolarità del campionato perché le stesse squadre che avrebbero giocato per evitare i playout o uscire dalla bassa classifica adesso si ritroveranno senza obiettivi o comunque con meno pressioni”.

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