Calcio

Igea, Barresi non ci sta: “Regole cambiate in corsa e arbitraggi penalizzanti”

Si lecca le ferite l’Igea, a pochi giorni dalla cocente eliminazione dai playoff sancita dalla sconfitta per 3-1 subita a Giarre. Inutile dire che l’amarezza e la delusione sono i sentimenti che per ora prevalgono in tutto l’ambiente giallorosso, perché se il salto in D non era contemplato ai nastri di partenza di questa stagione, gli acquisti di Isgrò, Dall’Oglio e Carrello erano parsi come un chiaro intento, da parte della società, di volersela giocare fino in fondo. Il tentare però può non fare sempre rima con riuscire, così il campo ha emesso l’ardua sentenza.

Isgrò e Assenzio in azione

Il numero uno del sodalizio barcellonese Stefano Barresi però non ci sta e attacca a muso duro i vertici federali per aver cambiato alcune regole in corsa nell’organizzazione dei playoff: “La mia riflessione parte da alcune considerazioni, in primis dal fatto che soltanto il giorno prima dell’adozione della nuova formula si è saputo che non sarebbero state annullate le ammonizioni comminate nella stagione regolare. Questo ci ha condizionato e siamo arrivati alla gara di Giarre senza ben quattro titolari. C’è stata poca chiarezza in tutte le decisioni: prima si dovevano incrociare le prime dei due gironi, poi questo non è avvenuto nonostante comunicazioni al riguardo. Inoltre in un primo momento era stato deciso che già a partire dal quadrangolare si sarebbero incontrate compagini appartenenti ai due diversi gironi, invece poi ci siamo ritrovati ad affrontare altri tipi di avversari. Non voglio cercare alibi o scuse, ma così mi sono sentito preso in giro da chi dovrebbe garantire la trasparenza e la regolarità delle competizioni”. 

Mister Furnari dà indicazioni dalla panchina

Tornando alla gara di Giarre, il massimo dirigente continua a non digerire alcune decisioni arbitrali che a suo dire hanno pesantemente condizionato il match: “Non ho capito come dopo cinque minuti al Giarre sia stato assegnato un rigore del genere e nel finale sul 3-1 non ne venga assegnato a noi uno solare che avrebbe cambiato completamente il corso della nostra qualificazione. Il Giarre ha vinto con merito ma molte cose non possono andare giù. Fermo restando che in precedenza l’arbitro non ne ha assegnati altri due a nostro favore, non parlo di malafede ma certi arbitri fanno crescere sospetti dannosi per il calcio. Durante l’arco della stagione tante volte ci siamo imbattuti in direzioni di gara scadenti, dalla gara con l’Enna dove abbiamo perso per un rigore inesistente fino alla gara con l’Aci Sant’Antonio dove ne abbiamo viste di tutti i colori. Siamo scesi in campo con tre partite disputate in meno delle rivali e abbiamo perso sei punti su Giarre e Siracusa, che avevano perso con l’Acquedolci poi ritiratosi. Non abbiamo potuto giocare con l’Acquedolci per cui mancano punti potenziali all’appello. Nonostante tutto ci siamo messi a lavorare a testa bassa ma siamo stati trattati così e questo non va bene”. 

Il presidente dell’Igea Stefano Barresi

Il massimo dirigente annuncia però un ridimensionamento per la prossima stagione: “Senza pubblico non riprenderò nemmeno a settembre. Se poi la domenica mi ritrovo un arbitro come quello di Giarre non intendo più spendere soldi inutilmente, perché rispecchia una classe arbitrale da rifondare. Tutto quello che ho fatto è per i tifosi e per una piazza dalle grandi tradizioni come Barcellona, che doveva scendere in campo alla ripartenza del torneo, ma oggi non rifarei questa scelta. I ragazzi vanno comunque ringraziati per l’impegno profuso, ma sinceramente dubito che il prossimo anno allestiremo una squadra con otto o nove over. Ai nastri di partenza non eravamo noi i favoriti: una volta ripartito il campionato dopo la lunga sosta abbiamo allestito un gruppo in grado di poter competere, ma definire fallimentare la nostra stagione mi sembra davvero eccessivo”. 

Barresi non nasconde il proprio dispiacere per lo scarso numero di tifosi che hanno mostrato interesse e vicinanza all’Igea: Ho sempre costruito squadre di uomini prima e di calciatori poi. Da sempre sono un grande tifoso dell’Igea e i sacrifici verranno fatti sempre per loro. Però mercoledì contro l’Atletico Catania mi sarei aspettato molto più pubblico sugli spalti, in considerazione dei tanti mesi giocati senza tifosi: è stata una delusione, mi attendevo una partecipazione adeguata all’evento. Non conta il sottoscritto ma viene prima il progetto. Non mollerò mai la squadra dall’oggi al domani. L’importante è che o con un’Eccellenza a vincere o anche finalizzata al mantenimento della categoria l’Igea ci sia sempre”.

Antonio Macauda

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