In un “Franco Scoglio” desolatamente a porte chiuse il Messina è stato travolto dall’Acireale, rimediando la sua terza sconfitta in cinque giornate. Con il presidente Pietro Sciotto andato via subito dopo il fischio finale, è toccato al dg Lello Manfredi parlare della questione stadio e delle polemiche tra la società e il sindaco Cateno De Luca.
“Siamo gli unici attori che escono sconfitti da questa vicenda, tutti gli altri non vengono tirati in ballo. Abbiamo tentato di dialogare fino all’ultimo istante con l’Amministrazione che si è trincerata preferendo non incontrare nessuno. Il presidente fino a sabato sera ha provato a mettersi in contatto, ma non c’è stato nulla da fare. Il muro contro muro non serve a nulla, nessuno è voluto scendere ad uno scontro così violento. Un documento della Prefettura fotografa al meglio come sono andate le cose. La società non si è mai permessa di individuare un colpevole. Abbiamo chiesto all’Amministrazione di risolvere il problema fino all’ultimo istante”.
I tifosi del Messina si chiedono ora se potranno assistere alla prossima partita casalinga dagli spalti e non dalla collinetta: “Credo che la prossima gara si possa svolgere regolarmente a porte aperte, come poteva esserlo anche questa, visto che la Questura e la Prefettura fino all’ultimo istante hanno atteso qualcuno del Comune che prendesse un impegno. La Commissione di Vigilanza non ha dato parere negativo, perché non si è proprio espressa. Gli altri problemi come Scia o antincendio saranno valutati da chi di competenza. Mancava però un attore al tavolo, non un documento, perché chi è venuto non poteva prendere degli impegni per conto dell’Amministrazione. Basta chiedere in Questura, dove erano ben disposti ad aprire lo stadio”.
Sul campo è però maturato contro l’Acireale uno 0-3 che non ammette discussioni: “Il risultato non lascia spazio a nessun tipo di rammarico, quando si subiscono tre gol in casa qualcosa non va. Possiamo soltanto appigliarci al rigore sbagliato, magari l’andamento della gara sarebbe cambiato, ma è troppo poco per pensare che così la squadra possa competere per le posizioni di vertice. Infantino? Valuteremo la posizione del tecnico, come quella di ognuno di noi, facendo un’analisi approfondita”.