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“Ho le braccia bloccate”. Arm Pump, cosa è e come combatterla

Quante volte è successo di sentire gli avambracci indurirsi, le mani intorpidite e le dita che non si aprono più? Questa condizione denominata “Arm Pump” è rischiosa, perché impedisce di avere il pieno controllo della moto. Accade che i muscoli dell’avambraccio, sia il gruppo dei flessori che degli estensori, contraendosi per sopportare lo sforzo di tenere saldo il manubrio, richiamano una grande quantità di sangue; in questo modo aumenta la pressione all’interno della fascia che li riveste, causando lo schiacciamento dei vasi per cui il sangue resta intrappolato e causa la contrazione dolorosa.

La poca costanza nell’allenamento, la mancanza di riscaldamento pre-gara, la presa troppo forte sulle manopole (sia per una condizione di tensione psicologica sia per una posizione di guida scorretta) sono responsabili di tale condizione; attenzione anche all’abbigliamento e alle protezioni troppo strette. Quindi fondamentale risulta essere, oltre la fase del riscaldamento e dello stretching pre-gara, quella della concentrazione mentale, per evitare eccessiva tensione psicologica e la frequenza degli allenamenti in moto durante la settimana; utile nei giorni prima della gara non allenare in palestra i muscoli degli avambracci, regolare le leve e la posizione di guida e bere per evitare la disidratazione che favorisce la comparsa dell’Arm Pump.

Negli Usa recentemente si stanno sperimentando dei dispositivi per combattere tale condizione con buoni riscontri da parte dei piloti. In alcuni casi i piloti professionisti ricorrono alla chirurgia, nella fattispecie all’intervento di fasciotomia, ovvero l’apertura mediante incisione delle fasce (guaine) che avvolgono i muscoli dell’avambraccio. Un intervento che viene eseguito in situazioni di emergenza per sindrome compartimentale acuta, ma che – vale la pena di precisarlo – ben pochi studi confermano utile nel caso della pump arm syndrome.

Come combattere l’Arm Pump. La lotta alla pump arm syndrome può essere condotta sia in sella che nella preparazione svincolata dalla pratica motociclistica.

Sulla moto:

  • Non stringere eccessivamente la presa sul manubrio, imparare ad assorbire gli urti con tutto il corpo, avere una guida rilassata ed essere “in armonia” con la moto, non combatterci!
  • Guidare la moto usando maggiormente le gambe, migliorando la propriocettività e l’equilibrio
  • Evitare di avere indumenti o protezioni che stringono l’avambraccio per non rallentare il flusso sanguigno e il ritorno venoso
  • Assicurarsi di avere un buon assetto della moto, con sospensioni adatte e scelta del manubrio e manopole corretti
  • Allenarsi più spesso “in moto”, in sella il vostro corpo ottiene un ottimo allenamento cardio, oltre ad allenare i muscoli allo stress della guida, migliorando l’ossigenazione muscolare
  • Cercate di avere una guida rilassata, ricercando sempre la corretta posizione del vostro baricentro sulla moto in modo da non dovervi “aggrappare” o “appoggiare” a dismisura al manubrio (in questi casi carichereste troppo i muscoli dell’avambraccio troppo piccoli per sostenere tutto il vostro peso) accelerando inoltre i processi che innescano l’indurimento muscolare. In caso siate in preda a questa situazione, allentando la presa, darete modo alle fibre muscolari di decontrarsi e ai liquidi di defluire. Se non risolvete il problema, fermatevi, scuotete gli avambracci tenendo le mani verso l’alto o provate con esercizi di stretching.

Senza moto:

  • Fondamentale avere un programma di allenamento, esercizi cardiovascolari, funzionali e di forza resistente specifica
  • Bere più acqua. La disidratazione può portare a crampi muscolari e stanchezza, bere più acqua non solo ridurrà l’indurimento agli avambracci ma migliorerà la capacità del nostro corpo di assorbire minerali fondamentali alla contrazione muscolare
  • Fare almeno quindici minuti di riscaldamento prima di salire sulla moto. Questo è uno dei fattori principali se vogliamo ridurre l’arm pump.
  • Aumentare la frequenza cardiaca garantisce inoltre l’aumento di afflusso sanguigno a tutto il corpo e ci prepara alle difficoltà della guida.

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