L’amministratore delegato dell’ACR Messina Pietro Gugliotta è un fiume in piena e chiede alla nostra testata una replica ai potenziali acquirenti. “Nessuno nega la delicata situazione economica del club. Venerdì scorso avevo detto chiaramente a Roma, davanti a dodici persone, che servivano 300.000 euro entro lunedì per fare ripartire la macchina. Abbiamo ribadito che ci saremmo fatti da parte, se avessero voluto rilevare l’intero pacchetto azionario. Altrimenti avremmo partecipato, onorando le nostre quote”.
Sui contributi attesi dalla Lega, il titolare dell’Antares assicura di non avere fornito notizie fuorvianti a Massone e Gerace: “Dobbiamo ancora incassare due rate relative al minutaggio, pari a circa 80mila euro, ma questo varia a seconda dell’impiego degli under. Ad esempio ne abbiamo ottenuti 35mila nell’ultima tranche mentre altre squadre, che schierano numerosi giovani, ne hanno ricevuto addirittura il doppio. Altri fondi, circa 110mila euro, dovrebbero arrivare perché abbiamo sempre onorato i vari impegni con il settore giovanile e ci sono infine le valorizzazioni, pari a 215mila euro già certificati, che però verranno versati da luglio in poi. Il computo complessivo raggiunge quota 400mila, la cifra indicata agli acquirenti”.
Tra le parti vi è stato un fitto scambio di carte: “Non è vero che non hanno la documentazione integrale. Dopo i primi incartamenti, abbiamo trasmesso un bilancio aggiornato a dicembre 2016 e la lista dei piccoli creditori, che fanno riferimento anche alla gestione di Lo Monaco. Mancavano soltanto stipendi e contributi di novembre e dicembre, poi conferiti separatamente. L’avvocato Alessio Robberto ha indicato a parte tutte le pratiche legali non definitive, con sentenze non ancora passate in giudicato. Ci sono anche transazioni in corso, quindi non è possibile quantificarle con precisione”.
Gugliotta tiene a indicare la cronistoria di quanto è accaduto: “Il 28 dicembre Stracuzzi ha firmato un compromesso con Massone. Soltanto il 19 gennaio il suo consulente Eugenio D’Amico ha richiesto gli ultimi tre bilanci societari ed il dettaglio della situazione contabile-patrimoniale datata 26 ottobre e consegnata alla Covisoc, trasmessi il giorno dopo. Il 2 febbraio mi è arrivata un’altra mail, in cui venivano richieste una breve storia della società, l’organigramma aggiornato, il fatturato triennale, il dettaglio dei fornitori e dei clienti, il numero dei dipendenti, il budget dell’esercizio in corso, una previsione per il triennio 2016-2018 e perfino dettagli sulla gestione dei due bar dello stadio. Il 7 febbraio abbiamo replicato solo in parte, perché su alcune di queste voci avrebbero potuto rispondere solo i soci di maggioranza”.