Una salvezza va sempre festeggiata, perché equivale ad un campionato vinto e si scaccia la paura di una possibile retrocessione. E a fine partita i ragazzi della Basket School Messina hanno festeggiato come se avessero ottenuto la promozione, hanno esultato soprattutto perché non meritavano affatto di giocarsi il play out. E’ stata per Cavalieri e compagni quasi una liberazione da un incubo in cui erano piombati non certo per colpe esclusivamente loro. Al termine di gara 2, vinta dal Gruppo Zenith Messina sul campo del CUS Catania, tutti contenti anche per le modalità con cui è arrivata la vittoria. E’ stata una gara tirata, che si è risolta nell’ultimo quarto, contro un avversario tosto e duro a morire, ma che ha un futuro per via dei tanti giovani di qualità che ne compongono il roster. Il CUS Catania era l’avversario più pericoloso che gli scolari potessero affrontare e l’aver superato in due incontri gli etnei è stato motivo di soddisfazione. A fine gara tutti giù per terra per la foto di rito, poi il via alle dichiarazioni di rito. Felicissimo il capitano Claudio Cavalieri, lui che un play out non l’aveva mai disputato ha affrontato la serie come se fosse una poule promozione. “Non dovevamo stare qua, siamo stati qua solamente per colpa nostra, abbiamo riportato le cose a pari anche se è stata per noi una finale e perciò abbiamo festeggiato come se fosse una finale. Io dedico questa vittoria a tutto il Basket School, a tutti i miei compagni, al coach che c’ha supportati e sopportati qualche volta. Ci siamo tolti un grosso sassolino dalla scarpa”. Da Cavalieri al suo “fratellino” Buba Faye, il lungo nativo del Gambia ha messo il sigillo sulla vittoria dei messinesi con due canestri finali, l’ultimo una schiacciata: “Abbiamo lavorato tanto in questa stagione, abbiamo chiuso in una buona posizione. Anche io sono cresciuto molto grazie a questa squadra e voglio ringraziare tutti”.
Gianlorenzo Corazzon, il “Drago”, a fine gara è sfinito: “Abbiamo dato tutto, abbiamo gettato il cuore oltre l’ostacolo. S’è visto che eravamo sulle gambe e siamo andati avanti coi nervi e siamo riusciti, comunque, con il nostro grande cuore e la nostra tenacia a portare a casa il risultato e recuperare ben dieci punti di svantaggio. Bravo, molto molto bravo il CUS Catania, complimenti a loro perché sono un’ottima squadra”. In panchina per onor di firma, perché infortunato, Ciccio Mazzù ha vissuto con grande partecipazione la gara: “Siamo riusciti a raggiungere questo obiettivo, anche se era un obiettivo di ripiego, per come si erano messe le cose speravamo di arrivare un po’ più in alto. Siamo stati bravi a non cadere nei tranelli che un’ottima squadra come il CUS poteva tendere perché, il punteggio lo testimonia, è una squadra che segna tanto, molto bravi in fase realizzativa. Devono migliorare in difesa. Sono contento, anche se sarei voluto scendere in campo anch’io, ma i miei compagni fortunatamente sono riusciti a supplire la mia assenza”. Andrea Squillaci è stato uno dei protagonisti della serie: “E’ stata una gara difficile perché i ragazzi di Catania sono validi, giovani, si sono impegnati tanto e hanno combattuto fino all’ultimo secondo, poi abbiamo preso il sopravvento. Siamo contentissimi di aver raggiunto quest’obiettivo che onestamente non ci apparteneva, siamo felici di aver concluso subito il campionato in gara 2”. A fine partita il ritorno in riva allo Stretto e tutti a cena da Vulcania per festeggiare la salvezza, stanchi ma felici per aver chiuso in due gare una serie che poteva rivelarsi più complicata del previsto.