Sei gare, sei finali! Ci avviamo verso la fase cruciale della stagione e ogni partita diventa fondamentale in ottica playoff, obiettivo fissato ad inizio campionato dalla dirigenza. Da anni una squadra messinese non accede ai play off di serie C, l’ultima volta furono il CUS Messina e l’Amatori, allenato proprio da Ciccio Romeo, a partecipare ai playoff: era la stagione 2012-13. Claudio Cavalieri era una colonna di quel CUS che poi vinse il campionato, adesso è il capitano degli scolari.
Messina manca dai playoff dal 2013, l’obiettivo è alla vostra portata?
“Sì, Messina manca dai playoff dal 2013, era il CUS Messina del mitico coach Sidoti, avevamo uno squadrone di due categorie superiore. Noi abbiamo tutte le capacità per affrontare qualunque partita, l’abbiamo dimostrato sia con la capolista che con la seconda in classifica. Purtroppo molte volte ci adeguiamo al livello di basket degli avversari e ciò ci toglie qualcosa. Dobbiamo avere la capacità di stare con i nervi saldi, di raggiungere il nostro obiettivo che è la salvezza, ma noi tutti vogliamo giocare i play off. Abbiamo tutte le carte in regola per poterli disputare, ma abbiamo soprattutto la voglia di fare i play off e combatteremo fino alla fine per raggiungerli”.
Sei partite, sei finali, Claudio cosa chiedi ai tuoi compagni e ai tifosi?
“Sono sei finali, sei partite importantissime per centrare un obiettivo che ci siamo prefissi ad inizio stagione. Io ci credo tantissimo anche perché ho avuto la fortuna di vedere una crescita esponenziale della squadra. Credo che non era facile vincere col CUS Catania in casa, noi abbiamo vinto anche se era ultima in classifica, però gioca una buona pallacanestro, abbiamo preso due punti importanti che altre volte abbiamo regalato. Adesso chiederò ai miei compagni di essere ancor più uniti e di gettare in campo il cuore per raggiungere questo obiettivo che è molto importante per noi, per il coach, per la società e soprattutto per la città. Perciò chiedo ai tifosi di venire numerosi al palazzetto, di farsi sentire e di darci quella spinta che ci possa servire per fare il salto di qualità e cercare di battere una squadra ben organizzata come Palermo”.
Domenica scorsa a Ragusa siete andati vicini ala successo, cos’è mancato alla squadra?
“Ci è mancata un pizzico di concentrazione in più qualche tiro affrettato sul +10 ci ha un po’ fatto perdere continuità. Poi i nostri avversari hanno preso coraggio, con il pubblico che li spingeva, per quello io vorrei tanto che il PalaTracuzzi si riempisse di tantissime persone per darci la carica. A Ragusa abbiamo dominato una partita per 37 minuti, abbiamo messo sotto una squadra, secondo me, molto ben organizzata che gioca una buona pallacanestro. I ragazzi ragusani sono davvero spettacolari perché non mollano mai ed hanno un livello tecnico importante e questo va a merito di tutta la società del Ragusa. Noi adesso dobbiamo archiviare quella partita, anche se con grande rammarico, perché potevamo portare a casa due punti fondamentali e soprattutto uno scontro diretto a favore, ma è il momento di pensare al futuro, il passato deve farci solo migliorare. Dobbiamo essere tenaci come in quei 37 minuti a Ragusa e ricordarci che Palermo non ci fa paura, anche se la squadra è stata costruita per vincere il campionato, perciò non abbiamo nulla da perdere”.