A fine mese la Lega Pro è attesa dalla prima fondamentale scadenza, che di fatto dà il via alla nuova stagione agonistica. Il terzo campionato italiano negli ultimi anni ha vissuto numerosi stravolgimenti del proprio format, vedendo gradualmente ridotto il novero delle formazioni partecipanti, dopo la fusione di Prima e Seconda Divisione. Dall’annata ormai alle porte il torneo tornerà alla vecchia denominazione “serie C”. A spiegare il motivo, ai nostri microfoni, è proprio il presidente Gabriele Gravina: “In questo modo rispolveriamo un po’ di storia ed eliminiamo un atto d’ipocrisia, che aveva portato a cambiarle totalmente nome. È giusto invece che la terza serie nazionale si chiami così”.
Venerdì scorso, sulle pagine della “Gazzetta dello Sport”, Gravina ha commentato le criticità del sistema, che premia i club neopromossi dalla Lega Pro (Benevento e Spal sono stati protagonisti di una doppia, esaltante, vittoria di campionato) e boccia invece chi retrocede dalla B (il Latina è fallito e ripartirà dai Dilettanti), evidenziando la possibilità che tre o quattro società non riescano ad iscriversi al prossimo torneo: “Alcune squadre sono a rischio. Di qualcuna non abbiamo proprio notizie e questo ci fa preoccupare. Altre realtà vivono delle tensioni economiche-finanziarie di partenza che sono particolarmente pesanti e che ci fanno pensare al peggio”.
Gravina è stato dal 1984 al 1996 presidente del Castel di Sangro, che conquistò cinque promozioni, arrivando a disputare la B. In quegli anni ha incrociato a più riprese l’Atletico Catania di Franco Proto, che oggi ha ritrovato da presidente del Messina, impegnato nel delicato salvataggio di un club gravato da debiti pregressi: “So che c’è molta attività in Sicilia. È una società che ha problemi, è inutile legarlo. Chiaramente non posso conoscere tutte le situazioni nel dettaglio, ma so che la dirigenza sta lavorando alacremente per risolverli”.
A Firenze è stato appena approvato il nuovo regolamento, che sembra andare incontro ai club, che potranno ridurre gli esborsi grazie alla riduzione degli Over, che passeranno dai 16 della passata stagione al nuovo tetto massimo di 14. Più spazio quindi agli Under, ovvero tutti quelli nati dal 1 gennaio 1995. Gravina è convinto che la linea verde non penalizzerà affatto lo spettacolo. “Ricordo che tutti sostenevano che la competizione poteva essere qualitativamente meno elevata con la riduzione degli over da 24 a 16. Invece abbiamo avuto un campionato straordinario. Ora dobbiamo adempiere alla nostra mission e aumentare ancora la qualità dei giovani. Il format dei playoff e della Final Four disputata al “Franchi” ci hanno davvero soddisfatto. Miglioreremo comunque qualcosa l’anno prossimo”.
Dal presidente di Lega arriva infine un annuncio che riguarda la visibilità garantita ai club dalle testate giornalistiche. “Oltre a Sportube, che ci accompagna ormai da qualche anno, puntiamo ad implementare i nostri canali social e la comunicazione. C’è poi l’ipotesi di un coinvolgimento maggiore delle tv locali, che possono garantire più equilibrio ed attenzione a livello nazionale. Stiamo quindi studiando dei pacchetti sui diritti finalizzati a coinvolgere maggiormente le emittenti private”.
