Con il noto legale bolognese Mattia Grassani abbiamo approfondito due aspetti chiave: la possibile entità della penalizzazione che sarà comminata al Messina e l’eventuale sfruttamento della clausola risolutiva da parte del presidente uscente Pietro Sciotto nei confronti degli acquirenti dell’Aad Invest Group.

– Il Procuratore Federale, a seguito della segnalazioni della Covisoc, ha deferito alla Sezione Disciplinare del Tribunale Federale Nazionale quattro società. Ci conferma che il suo studio assisterà la Triestina? Non ha avuto invece contatti con l’Acr Messina?
“Confermo che assisterò la Triestina, che ho seguito già in altri procedimenti quest’anno, tra cui quello riguardante il rigetto della richiesta di tesseramento di Marco Olivieri, successivamente convalidato tanto che oggi l’attaccante marchigiano è il miglior marcatore stagionale degli alabardati. Non ho avuto alcun contratto, invece, con l’Acr Messina“.
– Ci sono posizioni differenti. La Lucchese non ha saldato neppure gli stipendi oltre ai contributi. La Triestina aveva già subito penalizzazioni in passato e teme una recidiva mentre il Messina era sempre stato virtuoso. Ritiene che l’Acr rischi soltanto due punti, come ci disse il 19 febbraio, o ritenute Irpef e contributi Inps sono state scorporate e quindi ci sarà almeno un -4?
“Non credo che la Triestina rischi l’applicazione della recidiva, giacché la penalizzazione ad oggi inflitta, non ancora definitiva, pendendo il giudizio avanti al Collegio di Garanzia dello Sport del Coni, riguardava una violazione di diversa specie rispetto a quella in esame. Per quanto attiene al rischio che incombe sul Messina, credo che, alla luce di un recente orientamento giurisprudenziale, la Procura Federale chiederà l’applicazione di una sanzione maggiore della penalizzazione di due punti, probabilmente si discuterà di un possibile meno quattro. Nei casi di Taranto e Turris, infatti, i giudici federali hanno parcellizzato i mancati pagamenti di Irpef e Inps, così, di fatto, duplicando la penalizzazione. Certamente l’impatto, in termini di afflittività e di incidenza sull’esito della stagione, potrebbe essere diverso”.

– Entro quanto tempo dovrebbe arrivare la pronuncia del Tribunale Federale Nazionale? Prevede la pubblicazione delle decisioni e quindi le penalizzazioni già in settimana?
“Il dispositivo sarà reso noto già nella giornata di venerdì, mentre le motivazioni verosimilmente verranno pubblicate all’inizio della prossima settimana. Il momento decisivo dei campionati impone la trattazione di un tema così importante con la massima urgenza, e anche gli organi della giustizia sportiva procederanno a marce forzate”.
– Dopo oltre sette stagioni il presidente Pietro Sciotto ha ceduto il Messina alla fiduciaria lussemburghese Aad Invest Group, che si è impegnata a versare 2,5 milioni di euro (la prima rata entro il 20 febbraio, ma questo non è ancora avvenuto, la seconda metà entro il 20 marzo). La proprietà uscente ha annunciato che non si avvarrà della clausola rescissoria perché non produrrebbe effetti risolutori in tempi rapidi ma necessiterebbe di una causa di lunga durata. È possibile quantificare i tempi di una simile procedura, considerato che già a metà aprile ci saranno nuove scadenze economiche?
“Purtroppo si aspettano tempi molto dilatati, direi anni, che mal si conciliano con le esigenze del club, sempre più ravvicinate e impellenti, e con la salvaguardia del titolo sportivo che costituisce il vero bene primario per gli sportivi messinesi. La realtà è che una piazza del genere meriterebbe una maggiore stabilità societaria e la presenza di una proprietà che viva il territorio quotidianamente e che conquisti la stima, l’affetto e la fiducia dei tifosi, restituendo al club giallorosso il blasone e la visibilità che da troppo tempo mancano in riva allo Stretto”.

– Messina vive annate tormentate. Lei aveva già difeso con successo il club, ottenendo una riammissione in C nel processo sul calcioscommesse. Ci diceva che il legame con la piazza resta immutato…
“Guardi, il primo approccio con Messina calcistica fu nella caldissima estate del 2008, quella del ridimensionamento dalla Serie B alla Serie D, nel corso della quale venni chiamato di urgenza dalla famiglia Franza e rimasi chiuso per quasi due mesi nella sede della società in Zona Zir, con il dottor Antonio Morgante, dirigente di supporto. Ebbi il piacere di conoscere l’ingegnere Vincenzo Franza e la signora Olga Mondello, che frequentai nel periodo di mia permanenza a Messina. Rapporti e persone squisite che, nei momenti difficili, dovuti ad un piano di ristrutturazione della compagine calcistica complicato, non mi fecero mai mancare il loro appoggio. L’iscrizione alla Serie D del torneo 2008/2009, grazie anche alla disponibilità e sensibilità del presidente della LND, Carlo Tavecchio, fu un traguardo professionale che ricordo ancora oggi con grande soddisfazione. Peccato, poi, per il fallimento decretato in corso di campionato… Nell’estate del 2015, invece, trascorsi tutto il mese di agosto a Roma, per difendere il club peloritano, il cui campionato si era concluso con la retrocessione nei Dilettanti, ottenendo la riammissione alla serie C, Divisione unica, poiché il Lamezia fu condannato per illecito sportivo. In primo grado perdemmo ma, in appello, il professionismo fu restituito alla città. Indimenticabile il bagno di folla in occasione della festa organizzata dalla società. Mi vengono i brividi soltanto a pensarci. Messina è tanta, tanta roba, e i tifosi sono davvero unici“.