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Grassani: “La Lega Pro è in cassaforte. In futuro vedo una C a 40 squadre”

All’indomani di una pronuncia che ha restituito il sorriso a tutti gli appassionati messinesi, abbiamo ripercorso le tappe del processo e tracciato gli scenari futuri con l’avvocato Mattia Grassani. Questo il botta e risposta con il legale bolognese.

L'ingresso dell'NH Vittorio Veneto di Roma
L’ingresso dell’NH Vittorio Veneto di Roma, che ospitato il processo sul calcioscommesse

In un processo caratterizzato dagli “sconti” (Catania, Teramo, Savona) la Vigor Lamezia si è vista comminare invece una sanzione molto più dura rispetto a quella rimediata in primo grado. Come è stato possibile?
“Era difficile subentrare in corsa nella difesa del club giallorosso e ho riflettuto a lungo prima di assumere il mandato dopo il comportamento tenuto dalla proprietà in occasione del primo grado. Solitamente, in appello, specie nei processi sportivi, le sanzioni vengono ridotte e difficilmente inasprite. L’arma decisiva, credo, sia stata la profonda conoscenza delle 1270 pagine del fascicolo processuale, maturata a seguito dello studio compiuto dal sottoscritto e dai miei collaboratori in occasione dell’incarico ricevuto e poi stranamente rinnegato dal presidente alla vigilia del dibattimento innanzi al Tribunale Federale Nazionale. Tale patrimonio di esperienza, perfezionato anche di notte, ci ha portati a centrare subito il punto debole della decisione del Tribunale Federale ed il massimo risultato all’ultimo respiro”.

La sala stampa dalla quale i giornalisti hanno seguito la due giorni processuale
La sala stampa dalla quale i giornalisti hanno seguito la due giorni processuale

Resta più lieve la sanzione comminata al Barletta. Questo Vi ha sorpreso?
“No, ma c’è una spiegazione tecnica più che chiara. Il Lamezia era la controparte sicuramente più ostica perché si è difeso energicamente con validi avvocati mentre il Barletta era un avversario ormai alle corde, prossimo al ko. Quando, però, in secondo grado, la Procura Federale non ha più contestato al Barletta la responsabilità diretta ecco che si è dovuto virare bruscamente sul Lamezia, l’unico contraddittore contro il quale poteva essere chiesta la retrocessione per fare posto al Messina”.

Nella discussione gli avvocati Giovanni Villari e Fabrizio Duca avevano richiesto una penalizzazione di almeno 8 punti con carattere retroattivo. Si è voluto evitare un girone a 19 che avrebbe imposto lo stravolgimento del regolamento play-off (per le difficoltà di calcolo delle due migliori quarte con un concentramento dispari)?
“La domanda principale sviluppata nel ricorso era la retrocessione diretta, poi accolta dalla Corte, in via subordinata era stata chiesta la penalizzazione afflittiva sulla stagione 2014/2015. Senza calcoli geo-politici o di opportunità, la mission era riportare il Messina dove merita ed a questo abbiamo pensato, non ad altro”.

L'avvocato bolognese Mattia Grassani, che assiste Entella, Ascoli e Gubbio
L’avvocato bolognese Mattia Grassani in aula nel corso del processo di primo grado

La Vigor Lamezia ha annunciato ricorso in terzo grado. Cosa è lecito attendersi dal CONI? Può entrare nel merito o si pronuncerà soltanto su eventuali errori di diritto o difetti di motivazione?
“Il Collegio di Garanzia opera quale giudice di legittimità, come la Cassazione insomma. Quindi non entra nel merito dei due gradi di giudizio, ragion per cui la Lega Pro del Messina è, a mio avviso, da considerare in cassaforte e nessuno potrà più sottrargliela. Al massimo bisognerà resistere anche avanti al CONI ma il più è fatto”.

Ben sei club (Messina compreso) si sono rivolti al Collegio di Garanzia dello Sport per chiedere il ripristino della Lega Pro a 60 squadre. È una strada percorribile o sarebbe un controsenso considerati i club in crisi economica, che collezionano penalizzazioni in serie e che impongono invece una riduzione del novero delle squadre professionistiche, sul modello della Spagna?
“Il mondo del calcio professionistico di Lega Pro ha vissuto per anni, anzi per decenni, al di sopra delle proprie possibilità. In alcune stagioni recenti, prima della riforma, al via si erano iscritte addirittura 93 società nella vecchia Serie C, uno sproposito. Ora bisogna tagliare e smetterla di operare restyling e ritocchi ai gironi alla vigilia dell’inizio del campionato, la terza serie con 40 società sarà il punto di arrivo”.

Mattia Grassani
Mattia Grassani in occasione della presentazione del Messina a Piazza Duomo dell’estate 2011

In questo processo fiume il suo studio legale ha potuto celebrare anche le “promozioni” di Entella ed Ascoli, mentre dal Gubbio è arrivata l’unica amarezza…
“Molti ci hanno ricordato, come studio, di avere ottenuto il “triplete”, con Entella ed Ascoli in Serie B e Messina in Lega Pro, davvero una grande soddisfazione, ma noi avremmo voluto il poker perché anche il Gubbio meritava. Società pulita, gestita da dirigenti seri e scrupolosi ma purtroppo, con gli sconti del secondo grado, non è stato possibile. Si stanno studiando eventuali rimedi ed interventi a favore della società umbra ma la strada è in salita ed il tempo rimasto davvero poco. Il campionato dovrebbe partire regolarmente ma il Messina, a mio avviso, ha ogni diritto di chiedere ed ottenere sia lo slittamento dell’inizio del proprio campionato sia la concessione di un finestra di mercato supplementare per essere competitivo al pari delle altre società e se la dirigenza intenderà procedere in tal senso e me lo chiederà io sono pronto ad affiancarla sin da domani mattina ed a mettermi nuovamente al lavoro per la causa giallorossa”.

Cinque anni dopo, per Grassani con il Messina si conferma una tradizione positiva…
“È stata una scelta dettata dal cuore. Erano nettamente maggiori i rischi di insuccesso, e gli avvocati perdenti in questo settore fanno poca strada, di quelli di accoglimento del ricorso, ma a Messina sono legato affettivamente. Ricordo ancora quella piazza gremita e quel palco sul quale il Presidente Manfredi mi invitò a parlare qualche anno fa. La passione della tifoseria e le tante aspettative tradite del passato, oltre al fondamentale ruolo ricoperto dal Dott. Manfredi, mi hanno spinto ad accettare, assumendomi tanti rischi, ma è andata bene ed adesso la città può pensare in grande e sono contento di avere dato, io dall’esterno redigendo il ricorso, insieme ai competenti collaboratori che hanno partecipato all’udienza, un contributo a tutto ciò”.

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