Un punto in sette partite. La crisi del Messina non conosce fine. Sul banco degli imputati per i tifosi c’è soprattutto Gianluca Grassadonia contestato duramente con dei cori eloquenti dalla Curva. In sala stampa il tecnico ha risposto così: “Siamo tutti in discussione, nessuno escluso. Dispiace per la sconfitta, perché era uno scontro importante in chiave salvezza, ma ora non dobbiamo mollare. Bisogna vincere e non commettere più errori. Le mie risposte sono sempre le stesse, per ora posso fare solo chiacchiere ed essere ripetitivo. Lavoro però con la massima concentrazione come i giocatori. Andare via ora sarebbe semplice, ma non scappo. Abbiamo dei problemi e dobbiamo uscirne tutti insieme. Il ritorno di Ferrigno ? In questo momento diventa tutto importante, ma siamo noi gli interpreti principali che possono far girare la ruota. La classifica ? Sì dobbiamo guardarci anche alle spalle”.
I rossi rimediati da Cane e Stefani, da parte di un Messina incapace di terminare in undici, l’emblema del momento no. “Dispiace dover assistere a continue espulsioni, sono segno di nervosismo e dei limiti caratteriali. Ne avevamo parlato alla vigilia, ma c’è evidentemente paura. A Nigro e Pepe, per quanto fatto a Lamezia, ho detto in settimana che devono cambiare atteggiamento, perché occorre maggiore disponibilità da parte di tutti. Oggi abbiamo finito in vantaggio per 1-0 il primo tempo, facendo nella ripresa dei regali all’avversario. Pensando alle occasioni di De Paula, Corona e Bortoli, in diverse fasi della partite, dico che non ci è andato bene niente in questo campionato. La sostituzione di De Paula per Rullo? Eravamo in inferiorità numerica e ho dovuto fare quel cambio”.
Poi si è provato a spostare l’attenzione su tattica e singoli. “Il cambio di modulo è stato dovuto al centrocampo in emergenza e sul gol siamo stati premiati per aver schierato Ciciretti più avanti. Non voglio difendere la squadra perché da il massimo, ma evidentemente ora il massimo non basta e dobbiamo reagire alle difficoltà. E’ un momento di frustrazione dal quale uscire al più presto. Mancini ? Non so se ci sarà a Foggia, è fermo da tre settimane per infortunio. Izzillo ha giocato grazie ad un’infiltrazione e come Bortoli è un giovane che da l’anima, Damonte sta giocando da play basso in ruolo ricoperto poche volte in passato, avendo sicuramente altre caratteristiche”.