A fine gara il tecnico del Messina Gianluca Grassadonia non ha nascosto la sua amarezza per il ko maturato al “Pinto”. Per un’ora i giallorossi hanno sperato di ripetere le imprese di Aversa Normanna e Reggina, tra le pochissime squadre ad uscire indenni da un impianto nel quale i rossoblu hanno già vinto nove gare, ottenendo un risultato positivo in undici delle tredici uscite stagionali.
Ai microfoni di Radio Amore, l’allenatore originario di Salerno, che fu protagonista di un’annata deludente in D con la Casertana, non ha nascosto il suo rammarico per l’espulsione di Izzillo, che ha stravolto i piani di un Messina fino a quel momento poco propositivo ma comunque in grado di limitare i danni: “Noi ci giochiamo tanto in ottica salvezza e rimanere in dieci così fa male. Ho visto una squadra coriacea, ci sarebbe piaciuto giocarla in undici contro undici. Senza il rosso non avremmo perso? Non abbiamo la controprova ovviamente. Abbiamo perso ed adesso siamo obbligati a guardare avanti”.
Il direttore di gara ha sanzionato soltanto calciatori ospiti ed alla fine anche Grassadonia ha dovuto raggiungere anzitempo gli spogliatoi: “Ho chiesto di prestare maggiore attenzione alle trattenute in area ma ha deciso di allontanarmi. Preferirei quindi non aggiungere altro sull’arbitraggio”.
Il tecnico ha difeso la scelta del 3-5-2, preferito al 4-3-3 che da qualche settimana rappresentava una costante: “In questo modo abbiamo chiuso tutti i varchi, siamo stati ordinati e compatti. Abbiamo anche avuto l’opportunità di andare in vantaggio con Altobello. Conoscevamo la loro pericolosità sulle palle inattive ed è la partita che dovevamo fare. Con Orlando e Bortoli abbiamo avuto una doppia occasione da rete che poteva valere subito il pari. Peccato perché è andata diversamente”.
Grassadonia ha difeso infine la promozione tra i titolari del brasiliano De Paula, uno dei sei innesti operati nel corso del mercato invernale: “In avvio ci serviva lui, perché aveva determinate caratteristiche. Per questo lo abbiamo preferito a Corona”.
