La Paganese giunge a Messina nel suo miglior momento di forma. Ottava in classifica e reduce da tre vittorie consecutive la squadra allenata da Gianluca Grassadonia punta ad allungare la striscia positiva. La sfida da ex non sembra particolarmente turbare il tecnico degli azzurrostellati, alla prima da avversario al “San Filippo”: “Mi interessa più la partita che sarà molto difficile contro un Messina che ha una squadra importante e sta disputando un buon campionato, pur venendo da un momento non facile. Questa gara deve dirci cosa vogliamo fare da grandi e mi aspetto dai miei una prova importante. Abbiamo analizzato il secondo tempo della partita con la Juve Stabia e voglio determinate risposte. Abbiamo parlato a lungo, anche del blackout della ripresa. Nemmeno in 20 partite abbiamo subito quanto nel secondo tempo con le vespe”.
In conferenza stampa Grassadonia ha quindi parlato della valenza del match di domenica. Vincere significherebbe per entrambe avvicinarsi alla salvezza. “Ho letto le dichiarazioni di Fornito che la ritiene una finale. Loro cercheranno di uscire dal momento negativo e se dovessero centrare la vittoria contro di noi metterebbero una seria ipoteca sulla salvezza. Noi invece vogliamo confermarci e dimostrare che ci siamo. Ottenere i tre punti ci proietterebbe in una posizione di classifica importante e potremo dare fastidio a tutti. Si aprirebbe di fatto un nuovo campionato”.
In vista della trasferta di Messina sono 23 i convocati Il tecnico ritrova Magri e Cicerelli, ma perde Parente. “Valuteremo Carcione e Bocchetti, Magri è a disposizione, mentre Parente è out a causa dell’influenza. Cambierò poco in linea di massima, mi piace confermare chi sta facendo bene, però mi aspetto tanto anche dai nuovi che devono integrarsi nel discorso tattico. Numericamente siamo pochi, gli ultimi arrivati non sono ovviamente al passo degli altri. La squadra deve però avere l’umiltà di voler uscire dalla zona salvezza, ma anche la sfrontatezza e la personalità di pensare in grande. I fatti dicono che possiamo giocarcela con tutte”.
Quanto c’è di Grassadonia in una Paganese capace di conquistare 28 punti in 21 giornate? L’ex allenatore giallorosso risponde facendo un paragone emblematico: “A Messina ho vissuto un’esperienza bellissima, anche durante il secondo anno, terminato con l’esonero. Se a capo di tutto non c’è una società con le palle non ci sono allenatore o giocatori che tengano. Serve sempre una società alle spalle che sia presente e costante. Quest’anno ho piena sintonia col presidente e si vedono i frutti. La Paganese sta pensando al futuro, forse per il primo anno, con qualche rinnovo di contratto. Bisogna programmare, ma a me piace parlare giorno per giorno. La zona calda è a pochi punti e dobbiamo pensare a questa partita”.
Sul modulo che sta facendo le fortune della Paganese ringrazia però Pietro Lo Monaco: “Devo tanto a Lo Monaco, non credevo infatti al 4-3-3. Dal punto di vista tattico abbiamo avuto vari confronti e in questo senso il direttore mi ha aperto molto gli orizzonti. Alla lunga devo ringraziarlo, aveva ragione lui. Ora mi sento diverso, più responsabile e maturo. Fa parte di un percorso di crescita di ogni allenatore”.