Insieme hanno centrato una sofferta permanenza in C1 con la Juve Stabia. Era il 2005-06 e per Gianluca Grassadonia e Salvatore Marra si trattava degli ultimi scampoli della carriera da calciatori. Rivali domenica prossima da allenatori, nel confronto che opporrà Arzanese e Messina, compagni otto anni fa, nel torneo disputato con indosso la maglia gialloblù. L’uno nativo di Salerno, l’altro napoletano doc. In quella stagione l’ex difensore collezionò 22 presenze, mentre l’allora centrocampista esterno, approdato al club campano nel mercato di gennaio (quando viceversa lasciava la squadra l’attuale ds del Messina, Fabrizio Ferrigno, per trasferirsi al Catanzaro), giocò 12 volte, con un gol all’attivo.
Poi il playout che, nonostante la peggior posizione al termine della regular season, premiò la Juve Stabia a spese dell’Acireale. Al 2-1 interno dell’andata (con Marra titolare e Grassadonia subentrato a match in corso), seguì l’1-1 del “Tupparello” (l’attuale tecnico dell’Arzanese entrò nei minuti finali, mentre il compagno non giocò), per effetto della rete di Agnelli al 90’ che valse alle “vespe” una salvezza ormai insperata nella categoria e spedì, invece, i granata in C2.
Per Marra, domenica prossima, sarà un autentico tuffo nel passato. Arrivato a Messina nell’estate del 1998, fu tra i protagonisti della scalata dalla C2 alla cadetteria sotto la presidenza Aliotta. Seconda serie che i giallorossi tornarono ad assaporare il 26 agosto 2001, proprio a Cagliari sfidando la formazione in cui militava Grassadonia, in rossoblù dal 1996 al 2003, tra A e B, ad eccezione di una breve parentesi con il Cosenza. Quella volta al “Sant’Elia” saltò però il confronto diretto (Grassadonia titolare, Marra rimase invece fuori). Tutto rimandato al ritorno al “Celeste”, il 13 gennaio 2002, quando i sardi stesero il Messina con una doppietta dell’implacabile Suazo. Marra venne schierato titolare da Arrigoni per tutti e 90 i minuti, Grassadonia rilevò Cammarata al 63’ sul risultato di 0-1 e con la sua squadra in inferiorità numerica a causa dell’espulsione di Modesto, poi pareggiata dal rosso a Marruocco che costrinse Milana, a cambi ultimati, ad andare in porta. Messina e Cagliari chiusero il torneo appaiate, a quota 47, centrando l’obiettivo della permanenza.
Domenica, però, non ci sarà spazio per i ricordi. Marra, che ha già affrontato da tecnico la sua ex squadra, alla guida di Avellino (al debutto assoluto da allenatore), Nissa e Acireale, è disperatamente a caccia di punti per abbandonare l’ultima piazza, Grassadonia punta invece ad un altro successo per ridurre il gap dall’ottavo posto.