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Messina

Grassadonia: “Dovevamo chiuderla nel primo tempo. Commettiamo troppi errori”

Nella sala stampa del “D’Ippolito” per il Messina si presenta soltanto il tecnico Gianluca Grassadonia, amareggiato per l’ennesima occasione sprecata in stagione: “La partita andava chiusa nel primo tempo, quando abbiamo avuto due volte l’occasione per il raddoppio. La squadra è stata viva ed aggressiva, poi nella ripresa abbiamo preso gol su palla inattiva, ma eravamo partiti già con il freno a mano tirato dopo l’intervallo. Siamo poi stati ingenui sul secondo. Quindi abbiamo cercato di rimetterla in sesto, ma non ci siamo riusciti”.
La battuta d’arresto, la quarta consecutiva, la quinta nelle ultime sei gare, è ancora più pesante, in una settimana in cui si sono imposte ben cinque dirette concorrenti nella corsa salvezza: Lupa Roma, Cosenza, Melfi, Aversa Normanna e Savoia. Il tecnico è consapevole che fra 72 ore non vi saranno alternative al successo, altrimenti lo spettro dei play-out sarà ancora più evidente: “Adesso dobbiamo guardare a mercoledì, la sfida con il Melfi è troppo importante. Anche restando in dieci i ragazzi hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo”. 

Ingresso in campo (foto Paolo Furrer)
Ingresso in campo (foto Paolo Furrer)

Dopo un primo tempo positivo il Messina è calato vistosamente alla distanza: “La metamorfosi tra prima e seconda frazione? Dovevamo giocare con la stessa veemenza mostrata per 45’, ma loro hanno ottenuto diverse punizioni dal limite e poi la gara è cambiata. Chi ha giocato ha dato tutto, ripartiamo da questa sconfitta che ci lascia comunque ben sperare”.
Ai recuperi di Corona ed Altobello faranno da contraltare le squalifiche di Pepe, Orlando e Nigro: “Le difficoltà ci sono e non ci attacchiamo alle assenze, dobbiamo guardare agli errori commessi. L’espulsione di Enrico purtroppo è stata gratuita. Dobbiamo essere tutti compatti ed evitare certe distrazioni che possono risultare fatali”.
Ha pesato l’uscita dal campo di Nigro mentre Ciciretti appare in costante calo fin dal derby con la Reggina: “Sapevamo che Elio avrebbe retto soltanto per 60 minuti, dal momento che era pur sempre la terza partita che disputava dopo un’assenza di due mesi e mezzo per infortunio. Amato non è brillante, ma si è sacrificato in fase di non possesso palla; peccato poi per la sua punizione che avrebbe potuto darci il 2-0”.
Ennesimo boccone amaro per la tifoseria, che ha dovuto anche incassare gli inevitabili sfottò dei sostenitori lametini, che nel contempo hanno potuto celebrare l’ottenimento della salvezza virtuale, grazie agli undici punti di margine sul Messina a dieci giornate dal termine: “Dobbiamo fare quadrato. Siamo consapevoli del momento negativo e dobbiamo restare concentrati sul campo, i conti li faremo alla fine. Comprendiamo anche lo stato d’animo dei club organizzati, ma dobbiamo continuare a lavorare a testa bassa, forti anche dei segnali incoraggianti dopo la brutta prova con la Juve Stabia”.

I tifosi giallorossi presenti al D'Ippolito (foto Paolo Furrer)
I tifosi giallorossi presenti al D’Ippolito (foto Paolo Furrer)

Qualche segnale di reazione è arrivato dal reparto nevralgico mentre c’è apprensione per le condizioni di Iuliano: “È stata sicuramente importante la prova di Nigro, che poi è venuto meno come energie. Lui Damonte e Ciciretti hanno offerto una buona prestazione soprattutto nel primo tempo. L’apporto di tutti sarà comunque fondamentale da qui alla fine. Rino? Valuteremo presto l’entità dell’infortunio, ha optato per le stampelle a scopo precauzionale ma non possiamo sbilanciarci sui tempi di recupero”.

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