Dopo tre settimane di silenzio, i tesserati del Messina sono tornati finalmente a parlare nel dopo gara di Ischia. Ampia l’analisi tracciata dal tecnico giallorosso Gianluca Grassadonia: “Sapevamo che per il nostro avversario era una partita importantissima. Loro sono partiti molto forte e ci siamo fatti sorprendere. Purtroppo abbiamo subito lo schiaffo iniziale. Poi ci siamo scrollati di dosso la paura ed abbiamo iniziato a giocare, costruendo tre palle gol in cinque minuti. Non a caso nella ripresa eravamo padroni del campo, abbiamo ottenuto il vantaggio, ma è tornata la paura e dopo pochi minuti è maturato il 2-2. Abbiamo pareggiato ma avremmo potuto fare di più: l’Ischia era molto stanca alla fine, dispiace non averne approfittato. Nelle ultime giornate abbiamo avvertito troppo la responsabilità e l’importanza della posta in palio, perdendo troppe occasioni”.
Il tecnico in sala stampa ha parlato anche dei due cambi operati nella ripresa, che hanno consentito maggiore fisicità: “Inizialmente avevamo preparato la partita sulla velocità, con tre giocatori rapidi in avanti. Nella ripresa ho preferito i centimetri di Bjelanovic e Corona al posto di Izzillo e Bonanno, che peraltro erano molto stanchi. Peccato anche per l’ultima palla capitata sui piedi di Giorgio, che avrebbe potuto darci il 3-2. Dobbiamo riacquistare consapevolezza, mentalità e coraggio, non avere più il timore di portare a casa i tre punti”.
L’ex bandiera del Cagliari ammette invece le difficoltà originate dalla marcatura di D’Amico su Bucolo e soprattutto dall’approccio meno incisivo rispetto ai locali: “Ci siamo proposti poco e male in avvio, peccando di personalità. Loro hanno fatto bene, creando peraltro tante occasioni da rete. Dopo lo schiaffo abbiamo reagito, mostrando maggiore cattiveria. Il primo quarto d’ora del secondo tempo è stato buono, abbiamo manovrato su entrambe le corsie. Avremmo dovuto chiuderla dopo l’1-2”.
Adesso il doppio severo test con Benevento e Salernitana, prime due forze di un torneo che sembra già in mano ai granata: “Se mi chiedete del futuro non posso non ammettere che la classifica ed i numeri ci dicono che dovremo senza dubbio soffrire. Ma dobbiamo guardare alle prossime partite con fiducia, lavorando per crescere”.