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Messina

Grana fideiussione, il Messina si affida a Chiacchio. Presentata una memoria difensiva

Come tradizione, a ogni momento di euforia, in casa Messina, fa seguito sempre una doccia gelata. Dopo un’estate altalenante, il 3-1 nel derby con il Siracusa aveva esaltato – almeno in parte – l’ambiente, subito costretto a masticare amaro per via del ko nell’atteso derby con la Reggina.

L'avvocato Chiacchio, che assiste Catania, Teramo e Vigor Lamezia, assediato dai cronisti
L’avvocato Chiacchio, che assisteva Catania, Teramo e Vigor Lamezia nel processo sul calcio-scommesse del 2015, assediato dai cronisti

Il calendario, decisamente in salita, infortuni e squalifiche in serie, hanno fatto il resto. Domenica è arrivato finalmente il primo blitz esterno, in un autentico spareggio con il Catanzaro. E subito dopo la nuova spada di Damocle, rappresentata dal deferimento dovuto al versamento della fideiussione richiesta all’atto dell’iscrizione.

In estate la Lega Pro aveva annunciato la possibilità di assicurare la solvibilità dei club, in vista dei numerosi paletti di natura economica imposti dai regolamenti, con una garanzia, che poteva essere bancaria, finanziaria, assicurativa o legata ai fondi di garanzia. L’ACR ha scelto quest’ultima opzione e presentò entro il termine del 30 giugno gli incartamenti richiesti. In seconda battuta però la Banca d’Italia non ha accettato la fideiussione presentata dall’istituto al quale si è rivolto il Messina, in quanto ritenuto non più sufficientemente affidabile. A Firenze si decise comunque di ampliare i termini, con una proroga di circa una settimana. La società presentò quindi una seconda fideiussione, con la beffa rappresentata dall’aggravio dei costi.

Deloitte & Touche
La Lega Pro analizza con grande rigidità i conti dei club. Per la prima volta deferito anche l’ACR

Al club è stato notificato un avviso di conclusione indagini e nelle scorse settimane l’avvocato Giovanni Villari aveva già presentato una memoria difensiva: “Consideriamo il deferimento un atto dovuto. Il procedimento disciplinare comporta la citazione in giudizio dei legali rappresentanti e della società”. La Procura Federale lo ha notificato al presidente Natale Stracuzzi, ai soci Piero Oliveri e Pietro Gugliotta ed a Mario Antonio Grossi, componente esterno del consiglio di amministrazione vicino proprio al socio della “Antares”, società di costruzioni che detiene il 10% delle quote del club e che ambiva ad aumentare la sua partecipazione.

Adesso, a danno avvenuto, il club prova comunque a non fasciarsi la testa e promette battaglia. A far valere gli interessi dei giallorossi sarà l’avvocato napoletano Eduardo Chiacchio, uno dei “guru” della giustizia sportiva italiana, che tornerà a rappresentare il Messina in udienza. Poco più di un anno fa il legale partenopeo assisteva la Vigor Lamezia nel processo sul calcio-scommesse, che poi portò alla riammissione dei peloritani, retrocessi sul campo in serie D. Dopo un inatteso successo in primo grado, i calabresi si videro però ribaltare la sentenza a loro favorevole.

Stracuzzi, Gugliotta ed Oliveri
Stracuzzi, Gugliotta ed Oliveri, i tre principali soci dell’ACR Messina

Il rischio concreto è quello di un punto di penalizzazione, comminato ad esempio un anno fa al Benevento. Un handicap, che l’ACR proverà ad evitare e che non dovrebbe comunque intaccare il “tesoretto” rappresentato dai fondi che l’ACR annualmente ottiene dalla Lega. Il club fino ad oggi è sempre stato virtuoso e sarebbe costretto a rinunciare ai sostanziosi fondi in arrivo da Firenze soltanto in caso di mancato versamento di stipendi o contributi, fin qui sempre regolarmente onorati.

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