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Due gol nel recupero e fu ribattezzata “zona Ferreira”. Il 2014 l’anno della consacrazione

Un'esultanza sotto la Curva
Un’esultanza sotto la Curva

Il 9 settembre 2012 bagnò l’esordio con la maglia del Messina presentandosi subito con un gol decisivo. Al “Palatucci” di Noto il portoghese Pedro Miguel Costa Ferreira, appena tesserato del club di Lo Monaco, subentrò a Maiorano, suo compagno di squadra nella stagione precedente ad Ancona. Gli bastarono 20’ per firmare con una conclusione mancina, in pieno recupero, la rete del definitivo 2-1. Il bis una settimana più tardi. Nel remake della gara precedente il portoghese decise in extremis la sfida con l’Agropoli, grazie ad un colpo di testa sottomisura. Chiavaro aveva replicato al momentaneo vantaggio siglato da Sekkoum, poi l’incornata vincente del calciatore di Oporto su cross di Corona, al 4′ di recupero, che mandò letteralmente in visibilio i tifosi.

“È stato un momento che difficilmente dimenticherò – disse all’epoca Ferreira – essendo stato il mio primo gol al San Filippo, segnato sotto la Curva dei nostri tifosi”. Due gol allo scadere determinanti: inevitabile ribattezzarla “zona Ferreira”. Importantissimo, inoltre, il 2-2 di Licata, nelle battute finali di un torneo nel quale la formazione di Catalano riuscì a piegare la strenua concorrenza del Cosenza. La stagione 2013-14 è stata quella della definitiva consacrazione. Ferreira è divenuto sempre più leader dentro e fuori dal campo, siglando addirittura 14 reti in campionato ed uno in Coppa Italia, contro la Salernitana.

“Il gol del 3-2 contro il Martina è stato il più importante del torneo, perché valso il primato in graduatoria e la possibilità di disputare la Supercoppa di Seconda Divisione” ha sentenziato lo scorso 8 maggio Ferreira, autore di gol conditi da tecnica sopraffina, potenza e tempismo negli inserimenti. Difficile riuscire a stilare una graduatoria. Queste le valutazioni del diretto interessato: “Scelgo proprio l’ultima marcatura messa a segno domenica scorsa nel match con i pugliesi e la doppietta ai danni del Castel Rigone, in una gara fondamentale per i destini del nostro campionato”.

Un intervento in scivolata
Un intervento in scivolata

Il ruolo disegnatogli da Catalano prima e sul quale ha lavorato Grassadonia poi ha consentito l’esplosione del portoghese, in grado di puntare la porta con maggiore facilità. La riscossa del Messina è partita anche da lì. “In quella posizione ho reso sicuramente di più. Sono stati bravi Catalano a schierarmi lì e poi Grassadonia a lavorare in una certa maniera. Dopo la sconfitta casalinga con la Vigor Lamezia siamo stati bravi a rialzarci ed a non mollare. Grassadonia, sin dal suo arrivo, ha lavorato molto sotto il profilo mentale. In fondo ci serviva soltanto avere maggiore consapevolezza nei nostri mezzi. La serata di Foggia, poi, è stata la chiave di volta del campionato. In una partita molto difficile, pur essendo passati in svantaggio, abbiamo avuto una grande reazione, riuscendo a ribaltare le sorti dell’incontro e ad ottenere tre punti importantissimi”.

Numeri d’alta scuola, marcature arrivate soprattutto dalla lunga distanza, grande personalità in campo e fuori, a dispetto della giovanissima età, e la giusta dose di sfrontatezza lo hanno reso un beniamino del pubblico giallorosso. Che adesso non potrà che simpatizzare per l’ambiziosa matricola di Chiavari.

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