Uno degli attaccanti più amati dai tifosi del Messina resta Denis Godeas, capace di firmare 25 reti in 65 gare tra il 2000 e il 2002. Un doppio ex del derby, considerata la sua esperienza al Palermo nel 2006. Una gara che seguirà con attenzione e curiosità: “Seguo spesso la C. I rosanero sono messi meglio anche se in stagione non è mancata qualche vicissitudine ed è cambiato l’allenatore. Il Messina è più in difficoltà. Spero in una partita alla pari tra due grandi squadre in cui ho giocato”.
L’avventura in rosanero è sinonimo di ricordi felici: “È una piazza a cui sono legato. Ho mantenuto rapporti con tante persone, ho conosciuto un’altra parte della Sicilia e sono stato trattato benissimo. Sento ancora i tifosi a distanza di tanto tempo. Ero legato anche a Maurizio Zamparini, che viveva a cinque minuti da casa mia qui in Friuli. A Palermo mi parlava in dialetto, un unicum nella mia vita calcistica. Un periodo e annate particolari. Ero compagno di quattro campioni del mondo e condividevo la camera con Cristian Zaccardo. L’ho vissuta intensamente. Mi auguro sia una bella partita, per dare soddisfazione ai tifosi, offrendo magari un bel gioco, perché se ne vede poco ultimamente”.
Sarebbe anche il modo migliore per onorare Zamparini, uno dei presidenti più vulcanici e vincenti della storia del calcio siciliano: “Ha fatto divertire ed emozionare tanti tifosi. Si è fatto volere bene ovunque, al di là delle separazioni un po’ brusche con Venezia e Palermo. In tanti anni di calcio ha dato molto di più di quello che ha ricevuto. Una persona perbene, di grande temperamento, conoscenze, un grande imprenditore. Ha costruito un Palermo grandi firme che oggi si giocherebbe la Champions League, era attorniato da tante persone competenti. Il lutto del figlio, recentissimo, un dispiacere supplementare per tutti”.
Tornando al derby, i nove volti arrivati dal mercato danno speranza al Messina: “Ho visto tante gare. L’ho seguito. Quando ci sono cambi continui le problematiche emergono. Si sapeva che era complicato. I tifosi vorrebbero vedere ben altro ma alla fine la squadra è stata costruita per salvarsi e sono in corsa per farlo. Serve fiducia”.
Il Palermo invece è quinto, a due punti dal secondo posto ma a -11 dal lanciatissimo Bari, un’altra sua ex squadra: “Ho visto lo scontro diretto e onestamente i pugliesi hanno qualcosa in più, inutile nasconderselo. Qualità, personalità, un allenatore preparato. Anche in inferiorità a Palermo hanno retto benissimo. Sono la netta favorita anche se nel calcio di sicuro non c’è nulla. Ma ci sono i presupposti per la B e li vedo superiori. Il Palermo ha giocatori di prospettiva e qualche buon talento”.
Originario di Cormons, in provincia di Gorizia, Godeas segue con grande affetto il girone A: “Con la maglia della Triestina ho segnato 90 reti. Per cui vedo dal vivo la squadra di mister Bucchi, conosco tanti calciatori. Nelle grandi piazze c’è la pressione di dovere vincere ma alla fine ce la fa una sola e ci sono tanti scontenti. A inizio anno hanno avuto una decina di casi Covid e sono stati in isolamento. Speriamo passi presto”.
Godeas ha affiancato un altro grande ex sulla panchina del Cjarlins Muzane in D: “L’anno scorso sono stato il vice di Nicola Princivalli. Sinceramente i troppi posticipi che hanno prolungato di mesi il torneo hanno falsato i giochi. Per garantire la regolarità del campionato forse la cosa migliore è fermarsi un po’ e ripartire dopo la fase acuta, come si è fatto adesso”.
L’attuale Lega Pro sembra però distante anni luce dalla C che a Messina vede grandi protagonisti Buonocore, Sullo e appunto Godeas: “Il livello è strano. Fino a cinque-sei anni fa era un campionato molto più equilibrato. Ora c’è un grande step tra le prime e le ultime e c’è meno qualità in certe squadre. Quando giocavo era un calcio diverso. Negli ultimi anni è cambiato tanto e non in meglio”.
Il Messina è addirittura 17esimo su 20 per presenze allo stadio, con 780 spettatori di media. Soltanto Picerno, Monterosi e Vibonese fanno peggio: “Tre fallimenti in 24 anni non aiutano. Anche a Trieste si è passati da 4.500 a 1.000 abbonati. Il problema è generalizzato, tra il Covid e i costi elevati, in un periodo già poco florido. Speriamo dopo la pandemia che ci sia più amore per la squadra. Giocare senza pubblico non è il massimo”.
Godeas ha chiuso la carriera con 317 marcature all’attivo ma non vuole sceglierne uno, neppure ripensando ai derby di un tempo: “Da attaccante sono legato anche ai gol facili, che poi se sbagli te li rimproverano per sempre. Mi ricordo più i gol dei compagni. I derby ovviamente hanno una risonanza diversa ma c’era tanta fatica anche dietro un gol di piatto da un metro”.