Il Messina Volley di Mario Rizzo continua il suo avvicinamento al campionato di Serie B2 e fissa un altro tassello del suo scacchiere confermando la centrale Gloria Scimone.
La giovane atleta peloritana (classe 1997) è al quarto anno in maglia giallo-blu e questo sarà il suo terzo anno in Serie B2. Dopo le conferme di Alessandra Rando, capitan Donatella Donato, Michela Laganà e Marcela Nielsen e gli importanti ingaggi di Emma Carnazza e Monica Lestini, il rinnovo della centrale peloritana completa ancora di più la formazione di mister Danilo Cacopardo. Proprio con Gloria Scimone abbiamo parlato del suo rinnovo partendo dal campionato appena concluso: “La promozione conquistata dopo un torneo lungo e faticoso ha lasciato alla squadra carica agonistica e tanta voglia di fare per il futuro. Io, insieme alle mie compagne, Danilo e la società, abbiamo fatto del nostro meglio e sono felicissima di continuare a fare parte di questa squadra, con cui continuo a crescere da tre anni. La nostra forza è il gruppo come abbiamo dimostrato e dovrà continuare a esserlo”.
La giovane centrale si è poi soffermata sul prossimo campionato di Serie B2: “Per il prossimo anno siamo tutte molto cariche. Ci sono grandi aspettative per questo ritorno tanto voluto in B2, a maggior ragione alla luce del recente acquisto di Monica Lestini, che sicuramente darà un apporto determinante e sarà una figura da cui imparare molto, sia tecnicamente ma anche considerando la sua esperienza in categorie superiori”.
Infine Gloria Scimone ha parlato del gruppo: “Sicuramente non può che farmi piacere il fatto che il nucleo duro della squadra sia rimasto lo stesso, con il ritorno di Emma e con le varie riconferme. Alessandra e Donatella sono ormai dei punti di riferimento, cosi’ come le altre ragazze più grandi. Ovviamente è giusto sottolineare l’impegno e la dedizione di ragazze, come Giulia Mondello, Michela Laganà e tutte le altre, che anche se non trovano molto spazio in campo, sono fondamentali per i risultati raggiunti e per quelli da raggiungere in futuro”.