Giovanni Giuffrida ripartirà dal Fc Messina. In vent’anni di attività soltanto in altre tre occasioni, a Catania, ad Adrano e a Lamezia, gli era capitato di rimanere per più di una stagione nella stessa piazza: “Molte squadre in estate ripartono da zero, qui invece hanno scelto una linea differente. Sintomo di organizzazione ma anche che abbiamo fatto bene sul campo. Avevo un accordo biennale, che sono felice di rispettare. Anche se ho giocato otto anni tra i professionisti e ora sono risceso in D sono contento della mia carriera”.
Il Coronavirus ha originato la sospensione definitiva dei campionati dilettantistici e i giocatori sono ormai lontani dal campo da quasi quattro mesi: “Non mi era mai capitato di restare fermo così a lungo. Non vedo l’ora di ripartire e riprendere la routine fatta di spogliatoio e allenamenti. Nei professionisti sono ripartiti a pieno ritmo soltanto A e B, mentre in C si giocheranno soltanto playoff e playout, anche se c’è chi ha rifiutato. Peccato, preferisco sempre i verdetti sul campo”.
Tra i Dilettanti invece è tutto fermo, in attesa di ulteriori comunicazioni: “La realtà è che poche squadre potevano aderire a questi protocolli medici. Ci sono tanti lavoratori fermi, e famiglie in difficoltà. Neanche l’Aic, di cui sono rappresentante nel girone I, ha programmato nuove riunioni. Attendiamo le decisioni di Federazione e Lega anche sul pubblico, che spero possa tornare sugli spalti alla ripresa, con le dovute cautele”.
Il Fc ripartirà da Fissore, Dambros e Casella mentre sembrano ai saluti tanti altri protagonisti: “La società ha ufficializzato le prime riconferme. Sono contento, perché sono ottimi giocatori e bravissimi ragazzi. Si sta programmando, facendo le opportune valutazioni. Dispiace per chi lascia: avevamo un bellissimo rapporto a livello di gruppo. Con persone come l’ex ds Morello rimarrà un grande rapporto”.
Bisognerà fare tesoro dell’inesperienza e degli errori dei primi mesi di campionato: “All’inizio ci è mancata la continuità di risultati, nonostante le buone prestazioni. Per avere slancio in classifica dovremo sfruttare il fattore campo. La squadra ha avuto un percorso di crescita ed è uscita alla distanza. Siamo stati compatti nelle difficoltà. Soltanto lavorando sodo, in silenzio, alla fine vieni ripagato”.
Tra le migliori doti di Giuffrida c’è sicuramente la generosità, che lo ha reso uomo-squadra, mentre la finalizzazione non è la principale dote: “I valori umani per me sono importantissimi, quindi nella vita come nel calcio mi piace spendermi. In carriera ho realizzato soltanto cinque reti: segno poco. Forse per questo l’anno scorso a Palmi avevo festeggiato tanto, anche se nell’occasione ero stato anche fortunato oltre che bravo”.
A fare la differenza potrebbero essere le presenze sugli spalti, dopo che un club del tifo organizzato si era unito al Fc ad Acireale, proprio nell’ultima uscita stagionale prima della sospensione del campionato: “Il pubblico è fondamentale e l’ho detto tante volte. Siamo in una piazza importantissima, che si deve riaccendere. La gente ha voglia di calcio, bisogna riportarla al campo, dando sempre il massimo”.
Giuffrida è un fan dello stadio di via Oreto, che sarà però molto complicato riaprire: “Il Celeste sarebbe un altro valore aggiunto. È il cuore pulsante del calcio messinese, è qualcosa di magico, il sogno di qualunque tifoso. Ma è sempre più difficile riaprirlo dal punto di vista normativo”.
Dopo Bari e Palermo, altre big come Catania o Trapani potrebbero ripartire dalla D: “Sarebbe particolare per me che sono catanese, anche perché parliamo di piazze importanti. Sono contento di essere a Messina. Dovremo rispettare tutti, ma ormai conosciamo le nostre qualità”.
Da cinque anni sui social Giuffrida ha scelto uno scatto di Vincenzo Cosco come sua foto profilo e l’omaggio finale è proprio per l’ex tecnico della Torres: “Purtroppo non c’è più ma è una persona che mi è rimasta nel cuore e ci tengo molto. Quella di Sassari è stata una bellissima esperienza, in un girone di C unica che aveva protagoniste formazioni come Novara, Monza, Cremonese, Mantova e Venezia. Mi sono divertito sia a livello individuale che come squadra”.