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Messina

Giuffrida: “Arena ricorda Gaucci. Siamo a metà dell’opera, vogliamo vincere”

Il centrocampista del Fc Giovanni Giuffrida è intervenuto in diretta al programma “Football Moments Italia”. Vi proponiamo le dichiarazioni più significative.

Massimo Costantino
L’ex tecnico del Fc Messina Massimo Costantino (foto Marco Familiari)

Costantino. “Lo ringrazio sempre perché mi ha portato a Messina. Quando va via un allenatore è una sconfitta per tutti. È sempre stato in piazze importanti e ha fatto tanti anni in Lega Pro. Abbiamo pagato la mancanza di continuità. Il Palermo ha vinto le prime dieci partite e ha costruito così il vantaggio decisivo”.

Gabriele: “Era all’interno dello staff già con Costantino e conosceva le metodologie di lavoro oltre a pregi e difetti di ciascun atleta. Ho un rapporto schietto e leale con lui. Siamo dei professionisti e ci siamo subito messi a lavorare a mille all’ora per raddrizzare la stagione. Troina ha rappresentato la svolta. La classifica non era buona, abbiamo vinto 3-0 con una grande prova”.

Ferrante, Giuffrida e Arena
Il dg Ferrante, il centrocampista Giuffrida e il presidente Arena in posa

Il presidente. “Arena mi ricorda Riccardo Gaucci, che ho avuto a Catania: vuole sempre vincere e centrare gli obiettivi che si pone. L’ho conosciuto il 22 giugno e si è presentato con la maglia del Messina e gl’infradito. Ho pensato “è pazzo” ma poi ho capito che crede nel lavoro di squadra. Anche Ferrante e Morello ci sono sempre stati vicini. C’era voglia di fare bene e riuscivano a trasmetterla ai giocatori”.

Gli stadi. “Rispetto il Franco Scoglio perché rappresenta la serie A ed è uno stadio stupendo in cui abbiamo giocato bene quest’anno ma il Celeste è la storia. Posso immaginare cosa accadrebbe con la passione dei tifosi, che già ti carica vedere agli allenamenti”.

Testi Fracidi e Arena Giallorossa
Testi Fracidi e Arena Giallorossa insieme ad Acireale (foto Alfredo Consoli)

I tifosi. “Il giovedì coi “Testi Fracidi” è stato emozionante. Gli abbiamo promesso di onorare sempre la maglia e dare il massimo. Ci hanno dato una forte carica e gli occhi dei miei compagni si sono accesi. Anche al “Tupparello” è stato bello. Rispettiamo il gruppo “Arena Giallorossa” che ha creduto in noi da subito ma loro rappresentano quel quid in più. Pensavamo che il derby sarebbe stata una grande occasione sugli spalti ma purtroppo non si è disputato”.

Il futuro. “Ho un contratto pluriennale e ho lasciato a metà qualcosa che vorrei completare. Credo tantissimo in questa realtà e vorrei regalare ancora altri sorrisi alla gente. Dobbiamo rimanere tutti uniti: possiamo ottenere grandi risultati. Vorrei vedere lo stadio pieno perché so che Messina può dare tanto. Quando ti spinge un’intera città la gara la vinci nel riscaldamento”.

Giuffrida, Marone e Coria
Giuffrida, Marone e Coria prima di un calcio d’inizio (foto Giovanni Chillemi)

La scaramanzia. “Tutti in questo ambiente lo siamo. Credo molto a queste cose sia nel pre-partita che nella scelta della musica con Facundo Coria. Prima di scendere in campo ripeto sempre gli stessi rituali”.

Il gruppo. “In ritiro c’erano solo tre over ma poi siamo cresciuti. Molte persone lavorano dietro le quinte. Tutti, dal magazziniere all’addetto stampa, sono focalizzati a fare spogliatoio e non è mai facile. Insieme abbiamo sempre superato le difficoltà. Il giovedì prendiamo tutti la pizza insieme alle famiglie e questo consolida il nostro rapporto. Durante la quarantena mi è mancato molto”.

Gli under. “Sono cresciuti tanto nel passaggio da una Primavera a una prima squadra. Ho trovato ragazzi con la giusta mentalità e umiltà. In carriera avevo visto invece tanti giovani presuntuosi, che si sentivano già giocatori affermati”.

Dambros
Dambros a segno dal dischetto con il Savoia (foto Familiari)

L’impresa. “Con il Savoia in nove uomini non era facile. Loro nel primo tempo mi sono piaciuti molto. Nella ripresa siamo usciti alla grande, sfruttando l’occasione. Gnicewicz è stato bravissimo: pensavo cercasse solo il fallo e invece grazie al grandissimo taglio di Dambros ha propiziato il rigore poi risultato decisivo”.

Il Palermo. “Il ricordo è negativo perché contro una grande squadra devi sfruttare meglio le occasioni. Loro avevano 18mila persone che li sostenevano ed erano un po’ bloccati. Hanno segnato in un’occasione molto discussa, noi potevamo con un pizzico di fortuna in più ristabilire il pari. Queste partite comunque ti fanno crescere”.

Giuffrida
Capitan Giuffrida gestisce un possesso (foto Marco Familiari)

Il ritiro estivo. “Non vedo l’ora di ricominciare, mi manca lo spogliatoio. Messina non merita la D e dobbiamo alzare ancora l’asticella. Siamo consapevoli dell’importanza della piazza in cui giochiamo. Quest’anno abbiamo vissuto a Milazzo, l’anno prossimo saremo in città e la vivremo diversamente”.

La Torres. “È stata una bellissima esperienza in una piazza calda e con giocatori importanti. Giocavamo contro squadre del Nord Italia di grande blasone. Fu un bell’anno. A Messina mi sembra di essere tornato a dieci anni fa”.

La Reggina. “Sono stato bene, hanno fame di calcio e con merito sono in B grazie a una proprietà importante. Massimo rispetto per loro ma il mio futuro è qui, dove voglio dare ancora tanto”.

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