Juan Sebastian Molano, 26enne colombiano della Uae-Emirates, ha vinto la prima tappa del Giro di Sicilia, 180 chilometri da Avola a Licata. Per il suo 16° successo da pro’ ha beffato Vincenzo Albanese, campano trapiantato in Toscana della Eolo-Kometa che era stato molto bravo a tentare il contropiede nel finale per cercare di beffare il gruppo. E ci era quasi riuscito, se non fosse stato per il grande lavoro dell’argentino Richeze (compagno di squadra di Molano), poi terzo, che ha ricucito lo strappo.
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Molano è anche il primo leader della gara che nel finale ha visto in evidenza pure Vincenzo Nibali: lo “squalo dello Stretto” lavorava per Matteo Moschetti e ha messo in fila il gruppo. “Spero che la gente che non credeva in me si sia ricreduta”, ha detto Molano, che in seguito a cadute si era ritirato dalla Vuelta e dal campionato del Mondo. La corsa siciliana, organizzata da Rcs Sport/Gazzetta, si concluderà venerdì a Mascali e intanto prosegue mercoledì con la seconda frazione: 173 km da Selinunte a Mondello che potrebbero sorridere ancora una volta ai velocisti o ai finisseur. Tra i partecipanti, ci sono anche Alejandro Valverde e Chris Froome.
Quello che i corridori hanno attraversato in poco più di quattro ore meriterebbe in realtà una settimana di vacanza. Si è partiti da Avola e si è attraversata la splendida Val di Noto, con tutte le sue innumerevoli località del tardobarocco Patrimonio dell’Unesco, da Scicli a Modica e Ragusa, prima di lanciarsi in discesa e costeggiare il litorale fino a Licata, con alcune delle spiagge più belle d’Italia.
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Questi scorci magnifici se li sono voluti godere prima di tutti Charles-Etienne Chrétien (Rally Cycling), Jacopo Cortese (Mg.K Vis VPM) e Matteo Zurlo (Zalf Euromobil Fior), che sono partiti in avanscoperta dopo appena 10 km di gara. La tappa si è poi sviluppata da copione: Chrétien ha conquistato il GPM di Ragusa, mentre Zurlo si è preso lo sprint intermedio di Gela, prima di provare l’azione solitaria.
Il gruppo, sempre in controllo, si è riportato sullo stoico Zurlo a 14 km dall’arrivo, quando i treni dei velocisti hanno cominciato ad alternarsi in testa al plotone lanciato a più di 60 km/h. Tutto lasciava presagire ad una volata, ma Vincenzo Albanese (Eolo-Kometa) aveva piani diversi e poco prima dell’ultimo chilometro, sfruttando la tortuosità delle strade di Licata, ha provato il colpaccio con un’azione da finisseur.
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L’attacco del corridore campano ha sfaldato le convinzioni delle formazioni degli sprinter, tranne quelle di Richeze, che si è preso Molano sotto la sua ala protettrice e lo ha guidato nelle ultime centinaia di metri, prima che il colombiano aprisse il gas negli ultimi 80 metri e negasse ad Albanese quella che sarebbe stata la sua prima vittoria da cinque anni a questa parte.
ARRIVO: 1. Juan Sebastian Molano (Col, Uae-Emirates) 179 km in 4.37’21”, media 38,724; 2. Albanese (Eolo-Kometa); 3. Richeze (Arg, Uae-Emirates); 4. Moschetti; 5. Fiorelli; 6. Mareczko; 7. Guardini; 8. Belletti; 9. Di Felice; 10. Restrepo (Col); 56. Nibali a 1”; 73. Froome (Gb); 76. Valverde (Spa).