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Messina

Il giornalista Claudio Arrigoni ospite d’onore di “Sport Paralimpici e comunicazione”

Si è tenuto nell’Aula Magna del Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università di Messina, il seminario intitolato “Sport Paralimpici e comunicazione”. Una nutrita platea ha assistito alla lezione di Claudio Arrigoni, giornalista del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport, autore del libro “Paralimpici”. A portare i propri saluti sono stati il prof. Mario Bolognari, Direttore del Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne, e il prof. Daniele Bruschetta, Delegato per le attività sportive dell’Ateneo peloritano. Prima della relazione di Arrigoni hanno introdotto il tema Pasquale De Meo, coordinatore CdL Metodi e Linguaggi del Giornalismo, Marianna Gensabella, Coordinatore CdL Scienze dell’Informazione: Comunicazione pubblica e Tecniche giornalistiche, e Ludovico Magaudda, Coordinatore CdL Scienze e tecniche delle Attività motorie preventive e adattate. A partecipare all’incontro anche il Panathlon International Club di Messina e una delegazione di studenti del Liceo Scientifico e Linguistico “Archimede”.
Per il professore De Meo, “lo sport paralimpico è diventato un fenomeno culturale di massa. Tanta strada è stata fatta dal secondo dopoguerra, quando un dottore tedesco, Guttmann, inventò lo sport-terapia, fino a oggi: da ambito di nicchia siam passati a Paralimpiadi seguire in tutto il mondo”.
Per la professoressa Gensabella, organizzatrice dell’evento, “le discipline praticate da atleti con disabilità hanno una grande valenza sociale e culturale perché mostrano le abilità, ribaltando la classica visione della persona triste e inabile”.
Queste le parole del prof. Magaudda: “Da tempo ci occupiamo di sport paralimpici: nel nostro corso di laurea abbiamo numerosi strumenti per la pratica sportiva da parte di atleti con disabilità e siamo molto vicini ad Alessandro Arcigli, allenatore della nazionale paralimpica di tennistavolo, tra le migliori in ambito mondiale. Voglio anticipare, da rappresentante del Panathlon, che quest’ultimo assegnerà una borsa di studio dal valore di 1000 euro alla miglior tesi in ambito sociale e una questione come quella dello sport paralimpico sarebbe valutata in maniera molto positiva dalla futura commissione”.
Claudio Arrigoni ha voluto analizzare in primis la questione del linguaggio: “utilizzare una terminologia consona è importante, nello sport come nella vita di tutti i giorni. Le parole adatte devono sempre mettere in primo piano l’essere umano e non la disabilità, che è solo una delle caratteristiche che lo contraddistingue. Un’espressione come “persona con disabilità” è perfetta da utilizzare. Io devo guardare le abilità, non le disabilità. Lo sport paralimpico, insieme all’arte, aiuta a mostrare le proprie abilità e a migliorare la vita di tutti. Per questo sono a favore delle candidatura di Roma alle Paralimpiadi del 2024: una città Paralimpica è una città giusta, in cui non si parla più di integrazione ma di condivisione”. In chiusura Arrigoni ha tenuto a cantare, insieme ai presenti, uno degli inni paralimpici in maniera “silenziosa”, attraverso la lingua dei segni.

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