C’è ancora tanta soddisfazione per il ripescaggio in Eccellenza, ma per la Polisportiva Gioiosa arriverà molto presto il tempo delle scelte. La squadra di mister Mirko Silvestri è ancora un cantiere aperto. L’esordio ufficiale in Coppa Italia contro la Nebros. La rosa granata è attualmente composta da quasi quaranta elementi. Tra questi non compaiono giocatori del calibro di Aya Diuf, accasatosi all’Aci Sant’Antonio, Emilio Ricciardello, che ha detto sì al Sinagra, Cid Melendez, che vestirà la maglia del Monforte mentre il centravanti Ousmane Balde ha accettato la corte di una società lombarda.
Addii non certamente provocati dalle prospettive fornite dalla società granata, quanto da scelte personali dei diretti interessati. La squadra è stata presentata ai tifosi il 25 agosto scorso, a conferma di un entusiasmo e un attaccamento sempre crescente da parte dell’intera comunità. Archiviata la delusione per la sconfitta nella finale playoff di San Cataldo persa contro il Città di Avola, risultato già di per sé storico, la società con a capo il presidente Andrea Cultrona si è messa al lavoro per creare le basi per il ripescaggio in quella che è già stata ribattezzata la “Serie A siciliana”.
Le prospettive per il ripescaggio erano benevole, il regolamento agevolava le formazioni uscite perdenti dalle finali playoff di Promozione, ma in casa Gioiosa non si voleva fare un salto nel buio. Così diverse realtà imprenditoriali della zona hanno manifestato il proprio supporto e il 9 agosto è arrivata la notizia tanto attesa, con le porte dell’Eccellenza che si aprivano per la prima volta per la compagine gioiosana. Tante dimostrazioni di affetto e di attaccamento, arrivate da diverse parti del mondo (dalla Svizzera a Miami) da parte di tifosi che hanno acquistato la “Fan Card”, aderendo ad un’iniziativa della società. Quest’ultima non è rimasta a guardare, nonostante la preparazione sia partita con qualche giorno di ritardo rispetto alle rivali, si è allestita una rosa molto folta, andando a scandagliare sia il mercato locale che quello straniero e così sarà ancora per un po’ di tempo.