Mimmo Giampà ha potuto celebrare finalmente il primo successo della sua gestione, che consente al Sant’Agata di interrompere un digiuno che si protraeva dall’1 novembre: “È stata una gara equilibrata. Il Santa Maria e l’Acr Messina giocano il miglior calcio del torneo. Dovevamo soffrire perché non eravamo al top della condizione ma abbiamo concesso pochissimo a loro che vantano anche il capocannoniere Maggio. Sono tre punti d’oro, siamo consapevoli della nostra forza. Le vittorie vanno oltre i moduli, le squadre si vedono quando si vince 1-0 e non 4-0, ma lottando su ogni pallone. Ho detto ai ragazzi che mi sto innamorando di questo gruppo”.
Il gruppo crede nell’obiettivo della permanenza, nonostante la crescita delle avversarie dirette: “Dovremo soffrire fino alla fine perché lo dice la classifica ma noi al 6 giugno dovremo festeggiare quell’obiettivo che equivarrebbe a uno scudetto. Sapevamo che contro un avversario così organizzato non avremmo avuto tante occasioni e così è stato. Stiamo lavorando per migliorare e sono con i ragazzi soltanto da ventuno giorni. Questi ragazzi sono più avanti e concentrati rispetto alle mie vecchie squadre, perché non ho lavorato con loro nel ritiro. Per ora conta muovere la classifica, poi fra tre settimane punteremo a blindare l’obiettivo”.
Il tecnico ha riconosciuto anche i meriti di Pasquale Ferrara: “Stiamo bene di condizione perché chi mi ha preceduto ha lavorato bene ma è normale che ci serve ancora tempo. Siamo diventati la squadra che voglio, ci aiutiamo. Tutti possiamo sbagliare ma dobbiamo collaborare. Chi esce deve essere stremato. A Roccella avevo un trio fortissimo come Catalano, Faella e Plescia ma non avevo cambi, qui ho sei attaccanti di pari livello. Potrei sorteggiare a sorte prima di decidere i titolari. Cicirello è il nostro capitano ma era reduce da tanto lavoro differenziato. Perkovic è uscito ma ha fatto una grande gara. Poi inserisco sempre gente fresca per mantenere alta l’intensità. Si festeggia poco purtroppo, perché giochiamo subito a Rende“.