Il Consiglio Direttivo di Lega Pro si è riunito per aggiornare e finalizzare le proposte da portare all’esame della prossima Assemblea di giovedì 7 maggio (alle ore 14 in conference call) che avrà come argomento centrale di discussione il campionato. Pur comprendendo le necessità delle serie maggiori di portare a completamento il campionato, ancora una volta ha voluto porre in rilievo il valore primario della salute, avendo per primi bloccato il campionato sin dallo scorso 21 febbraio, rimarcando la specificità della Lega Pro e l’impossibilità della ripresa del campionato di serie C, come hanno confermato anche i 60 medici sociali dei club.
L’Assemblea sarà chiamata ad un fondamentale momento di riflessione che porti a sottoporre al Consiglio Federale la proposta che abbia il minor impatto sui club e la maggiore sostenibilità giuridica. Il Consiglio Direttivo si è inoltre ampiamente confrontato sul futuro della Serie C, anche alla luce dell’emergenza Covid-19 che sta mettendo a dura prova la continuità aziendale dei club e l’intero impianto sociale del calcio.
“Sono settimane complesse per il nostro Paese, che ancora soffre sotto i colpi di un virus che non conosciamo”, ha detto Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro. “Il calcio sta affrontando l’emergenza e provando a disegnare un nuovo futuro, lo fa soprattutto per le generazioni che verranno dopo di noi. Attendiamo con fiducia il supporto del Governo, del Ministro competente Spadafora e del Ministro dell’Economia Gualtieri, perché si possa preservare la funzione sociale del calcio di territorio, come è quello della Serie C”.
Il presidente Ghirelli, intervistato da Italpress, ha poi bocciato sul nascere l’ipotesi circolata di allargare la Serie B a 40 squadre, aggiungendo venti formazioni provenienti dalla C: “Girano fake news da un po’ di ore su una presunta riforma della Serie C: si dice B1 e B2 e poi dilettantismo. Essendo una persona perbene, rispondo in modo civile: nessuna idea più fantasiosa poteva essere partorita. Non esiste semplicemente. Senza il volere e la decisione dei sessanta presidenti di Serie C non si va da nessuna parte. La Serie C non si fa invadere da predatori dell’Arca Perduta spalleggiati da qualche “cavallo di Troia” infiltrato tra di noi e disperato per il fallimento del suo progetto economico-finanziario che si gioca tutto puntando come al gioco della roulette su un solo numero. Troppo scoperto il gioco per mostrare subito la sua caducità totale. Noi faremo le riforme in accordo con il presidente federale Gabriele Gravina, mostrando il meglio di chi ragiona a sistema”.