Il 3-0 inflitto alla capolista Tirrenia ha riportato il sorriso in casa Gescal, dopo un inizio di stagione contraddistinto dall’alternanza di risultati. Due vittorie in casa ed altrettante sconfitte fuori, segno di una squadra che deve crescere, trovare la propria dimensione in un campionato complicato ma soprattutto quella maturità che consente di portare a casa quei punti pesanti che alla fine possono fare la differenza.
Gaetano Di Maria, però, mostra tutta la pazienza di questo mondo. Da tecnico navigato qual è era ben consapevole che quello del Gescal era un terreno fertile, su cui piantare dei semi, ma per raccogliere occorre tempo e soprattutto lavoro.
L’ex allenatore di Acr Messina e Vibonese resta dunque con i piedi ben piantati per terra: “Vincere fa sempre piacere, avevamo davanti una squadra forte che aveva vinto tutte e tre le partite disputate e lo ha fatto talvolta in modo autoritario. Noi però non dobbiamo esaltarci e dobbiamo anzi mantenere i piedi per terra. Quello di sabato è solo un altro step di un percorso di crescita che io ho iniziato insieme alla società e ai ragazzi. L’obiettivo è fare un campionato nel quale far crescere i giovani che sono il nostro vero patrimonio”.
Adesso il calendario mette a disposizione il secondo turno casalingo consecutivo con il Città di Mascalucia. Un’altra vittoria rappresenterebbe un segnale positivo: “Le prime sei partite vanno sempre prese con le molle, non sono usciti fuori i veri valori del campionato. Vincere sarebbe bello ma noi non lavoriamo solo per ottenere il risultato il sabato o la domenica di campionato, ma per ritrovarci qualcosa in mano a fine stagione e negli anni successivi. Sabato sarà una gara difficile, dovremo dare il massimo e poi al 90’ si vedrà”.
Di Maria, però, non nasconde la volontà di vedere un Gescal più continuo nei risultati: “Fa parte di un percorso di crescita che è stato intrapreso, ho portato un modo di lavorare nuovo ed è quello che sto cercando di far capire a tutti. In casa abbiamo espresso delle prestazioni importanti, in trasferta invece abbiamo commesso degli errori che ci sono costati delle sconfitte”.
La ricetta? Lontano dal terreno amico servirà maggiore personalità: “Fuori casa finora non ci siamo espressi con quella autorità che ci deve contraddistinguere. In casa abbiamo una personalità maggiore, ma questo fa parte di quel processo di crescita di cui parlavo prima, ci può stare e non sono preoccupato. Rispetto allo scorso anno ci sono squadre diverse, le compagini catanesi sono diverse rispetto a quelle che conoscevamo fino alla passata stagione. Sono sicuro che nel corso del campionato miglioreremo ancora moltissimo”.