Davanti ad una straordinaria cornice di pubblico alla Waterpolo Despar Messina non è riuscita l’impresa storica di conquistare lo scudetto. La sconfitta per 6-4 in finale contro Padova ha spento il sogno delle peloritane, al termine di una partita combattuta, giocata praticamente alla pari dalle due regine della stagione. L’amarezza è tanta, ma il presidente Felice Genovese non può che sottolineare la splendida cartolina offerta da una “Cappuccini” piena in ogni ordine di posto: “Ringrazio gli sportivi messinesi che sono accorsi alla Cappuccini vogliosi di vedere la nostra squadra trionfare. Non è successo, ma la cornice di pubblico è stata eccezionale. Padova di certo è più abituata di noi a giocare a questi livelli. Ci è mancata quella continuità necessaria, anche perché abbiamo dato quattro ragazze alla Nazionale ed avuto così poco tempo per lavorare, mentre loro hanno avuto solo due convocate e sono riuscite dunque a lavorare meglio”.
L’analisi del massimo dirigente messinese si sposta poi su quanto accaduto in vasca. I maggiori rimpianti sono legati a qualche occasione sprecata da Garibotti e compagne per riaprire il match. La grande prestazione della Teani e i legni hanno fatto il resto. “Alla fine il divario è questo, però è mancato davvero poco per riaprirla. Ci abbiamo creduto fino alla fine, purtroppo non è andata bene e speriamo di rifarci l’anno prossimo, magari a Padova. Eravamo convinti della nostra forza e forse giocando in casa abbiamo pagato anche un pizzico di emozione. Sono comunque contento, la squadra ha dato tutto ed il pubblico ha risposto. Per chiudere le polemiche bisogna accettare il risultato del campo. Padova si era lamentata del dover giocare fuori casa, alla fine ha vinto ugualmente”.