Come un anno fa il Foggia ha sbancato il “San Filippo”, confermando una tradizione positiva che va avanti ormai da 28 anni. Questa volta è bastato un gol di D’Allocco, ad inizio ripresa, per mandare in frantumi la striscia positiva di un buon Messina e regalare alla compagine allenata da De Zerbi, un mix di qualità ed esperienza, tre punti fondamentali per rimanere agganciati alle posizioni che contano.
Ai giallorossi, viceversa, è sfuggito il quinto risultato consecutivo ed in tal senso non è servito nemmeno un generoso finale, con un paio di nitide palle gol create, per evitare, statistiche alla mano, una sconfitta da ritenersi immeritata. Grassadonia, obbligato a varare un undici d’emergenza, complici le pesanti assenze di Bucolo, Nigro, Altobello ed Enrico Pepe, è stato costretto a dirottare Silvestri al centro della retroguardia al fianco di Stefani. Convincente la prova del pacchetto arretrato contro Iemmello e compagni.
In mezzo Izzillo, davanti alla difesa e la novità Bortoli con Damonte (tra i migliori) ed un Vincenzo Pepe ancora ad intermittenza. Reparto che non ha avuto vita facile, opposto ai fini palleggiatori rossoneri. Il Messina, pericoloso nel primo tempo con il solito Corona, che ha impegnato all’intervento Narciso, ha però avuto la pecca di lasciare troppo l’iniziativa agli ospiti, pur senza correre eccessivi patemi.
Orlando, sfiancatosi nel lavoro in copertura, è comunque l’emblema di una squadra cui non si può imputare nulla sotto il profilo dell’impegno, ma che deve crescere dal punto di vista del gioco. La beffarda marcatura di D’Allocco, con il pallone che ha centrato il palo interno prima di terminare alle spalle di un sorpreso Iuliano, ha inoltre consentito ai pugliesi di mettere il match in discesa.
Con gli innesti di Bjelanovic, Paez e Gaeta il Messina ha davvero tentato il tutto per tutto nel finale. Ed è stato il croato, che si è messo finalmente alle spalle il periodo nero, a sfiorare il pareggio prima con una pregevole rovesciata e poi con un colpo di testa a botta sicura sul quale è stato prodigioso il salvataggio di Narciso. Il sipario è quindi calato con la chance avuta sottomisura da Gaeta, ma per il Messina non era davvero giornata.
Sabato la trasferta di Cosenza, ripartendo dalle note liete che, risultato a parte, ha espresso la gara con il Foggia, confidando nel recupero degli infortunati. Il ds Ferrigno a fine gara ha dispensato ottimismo, soddisfatto per la buona prestazione offerta, a suo dire la migliore stagionale, e le confortanti indicazioni arrivate dai più giovani, che rappresentano peraltro una fetta importante di una rosa costruita proprio per rispettare quell’età media a cui hanno rinunciato il Foggia e tante altre big del torneo. La classifica è ora spaccata a metà, con il Messina ormai distanziato ben 13 punti dalla vetta. L’obiettivo stagionale d’altronde è la permanenza, che resta ampiamente alla portata del gruppo di Grassadonia. In tal senso è rassicurante il +5 accumulato sulla zona play-out, nella quale la lotta è serrata ma alle spalle del Messina sono davvero in pochi a correre.