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Gela, Pippo Romano: “Ricordi indelebili a Messina, ma domenica voglio vincere”

Per Pippo Romano tornare a Messina non è mai una cosa normale. Lui, in carriera, la maglia della biancoscudata l’ha vestita 83 volte tra il 1997 e il 2002, mettendo a segno 3 reti e vivendo in prima persona la splendida cavalcata dell’era Aliotta che resta scolpita nella storia del calcio peloritano. Dalla Serie D alla cadetteria in cinque anni, una rapida apoteosi che poche altre città possono vantare.

Romano in panchina

Ma per 90 minuti quei sentimenti dovranno essere messi da parte, perché Romano, al “Franco Scoglio”, guiderà un Gela desideroso di continuare la striscia positiva di questo inizio di stagione: “Dobbiamo cercare di continuare su questa strada – afferma l’allenatore ai nostri microfoni – e non sarà facile, perchè incontreremo un Messina che ha voglia di vincere e giocherà con il coltello tra i denti. Dobbiamo fare quello che abbiamo fatto finora, proponendo un buon calcio per garantirci un’altra gara positiva sotto il profilo della prestazione”.

Tra le fila della compagine gelese ci sono anche Gallon e Moi, per diversi giorni nella lista della spesa di Antonio Venuto, che li avrebbe voluti volentieri a Messina: “Sono entrambi giocatori di prima fascia in questa categoria, sprecati tra i dilettanti, probabilmente. Parliamo di ragazzi che hanno sempre fatto la Lega Pro, basti pensare che per Moi è la prima esperienza tra i dilettanti. Gallon conosce la D, è molto interessante ed è un valore aggiunto per noi. Non c’è certezza su che tipo di squadra affronteremo, perché le tre sconfitte consecutive hanno costretto la società ad investire pesantemente sul mercato. Troveremo una squadra agguerrita che avrà molta voglia di sbloccarsi”.

Pippo Romano con la maglia del Messina

Dall’altra parte ci sarà Antonio Venuto, tecnico che Romano ha già affrontato altre volte: “E’ un allenatore che trasmette molta grinta in varie situazioni di gioco, tiene molto al profilo dell’aggressività. Le sue squadre le ho sempre sofferte per questo motivo, spero di affrontare un Messina più morbido, ma temo che così non sarà”.

Tornando ai suoi trascorsi in maglia giallorossa, Romano ricorda le emozioni di una piazza che lui ha vissuto sul finire della carriera: “Oltre a quella vissuta a Licata, l’esperienza di Messina ha rappresentato il momento più alto della mia carriera. Sono arrivato a 35 anni – ricorda – e in cinque stagioni ho vissuto tre promozioni, dai Dilettanti alla Serie B ed anche una finale playoff persa per un soffio in C2. Anni bellissimi e indimenticabili che hanno segnato la mia vita. E’ la città dove è cresciuto il mio primo figlio, quindi Messina è una piazza a cui sono molto legato”.

Il presidente Emanuele Aliotta

Romano non può non dedicare un pensiero al presidentissimo Emanuele Aliotta: “Una persona splendida, a cui mi legano ricordi bellissimi. Ogni volta che mi chiedono di Messina ricordo sempre con affetto il presidentissimo. Una persona che trasmetteva passione, genuinità e che ti metteva sempre a tuo agio. Io ero il capitano, lui spesso mi faceva qualche scherzo telefonico per capire com’era la situazione all’interno dello spogliatoio, oppure veniva in albergo a fare delle scommesse con i miei compagni per spronarli in vista della partita della domenica. Ha dato tanto alla città ed al calcio messinese. Si dice che uomini così non ci sono più ed è proprio vero: stiamo parlando di un galantuomo d’altri tempi, pochi presidenti ho conosciuto con questo carisma. Spero che ne esistano ancora di uomini così, perché non possono che fare bene al mondo del calcio. Quel Messina era formato da un gruppo di amici, in campo eravamo una squadra vera che non aveva altro obiettivo se non il successo. Quella squadra era ossessionata dalla vittoria ed è per questo che siamo rimasti nel cuore dei messinesi”.

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