Sulle colline del Prosecco nuova impresa di Filippo Ganna: il portacolori della Ineos si conferma infatti il re delle cronometro e domina la Conegliano-Valdobbiadene di 34, 1 km coprendo la distanza in 42’40″47 alla media di quasi 48 chilometri orari. Per lui è la terza vittoria in questo Giro, e la sesta della stagione, a testimonianza di uno stato di grazia che lo sport azzurro spera duri fino all’Olimpiade di Tokyo, se si farà.
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Dietro a Ganna un altro specialista, il suo compagno di squadra Rohan Dennis e l’ottimo americano Brandon McNulty, che grazie alla performance fa un notevole balzo in classifica generale, portandosi al quarto posto, immediatamente davanti a un Vincenzo Nibali che, in attesa delle montagne ha pensato soprattutto a limitare i danni. La sua prova, come quelle di Fuglsang e Pozzovivo, non è stata esaltante.
Così fra gli uomini di classifica il migliore è stato colui che la maglia rosa l’ha indossata ancora, quel Joao Almeida che continua a stupire e consolida il primato in attesa anche lui di cimentarsi con le salite più dure. Ha inflitto 16 secondi a Kelderman, 1’06” a Majka, 1’22” a Bilbao, 1’23” a Nibali, 1’30” a Pozzovivo e 1’42” a Jakob Fuglsang, come dire che per lui è stata quasi una giornata trionfale. Non se lo aspettava il portoghese, tanto da rivelare che era certo di perdere terreno dal rivale in classifica Wilco Kelderman e invece l’olandese gli è finito dietro e adesso è staccato di quasi un minuto.
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Per Almeida è quindi una bella iniezione di fiducia (“Sono felicissimo”), e adesso proverà a vivere alla giornata “perché tanto – dice – i conti si fanno alla fine, quindi a Milano, e vedremo cosa succederà”. Esatto, perché il Giro va avanti, i tamponi hanno dato esito negativo e adesso si pensa soprattutto, se non esclusivamente ai tapponi dolomitici dei giorni che verranno. Si comincia già domenica, con la frazione dalla Base Aerea di Rivolto a Piancavallo per 185 chilometri con quattro gran premi della montagna.
Intanto a Ganna chiedono se si ritenga favorito anche della crono conclusiva e magari, azzarda qualcuno, perfino del Giro, ma il verbanese risponde con un sorriso disarmante: “Ci attendono giornate molto dure, vedremo come arrivo al prossimo fine settimana e poi giocherò le mie carte. Comunque ho fatto grandi miglioramenti grazie alla mia squadra”.
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Bisogna registrare anche il ritiro di un protagonista mancato, quel Giulio Ciccone che si era presentato al via dopo essere guarito dal Covid-19 contratto a inizio settembre. Le giornate di pioggia e freddo vissute in sella alla sua bici in questo Giro lo hanno debilitato, e il medico del suo team, avendo rilevato “sintomi acuti di bronchite”, lo ha fermato “per non sovraccaricare un fisico già stanco”. Il 2020 è quindi un anno da dimenticare per l’abruzzese, ma l’età è dalla sua parte.
Questa la classifica generale del Giro d’Italia dopo la 14esima tappa: 1. Joao Almeida (Por) in 54h28’09” 2. Wilco Kelderman (Ola) a 56″ 3. Pello Bilbao (Spa) a 2’11” 4. Brandon McNulty (Usa) a 2’23” 5. Vincenzo Nibali (Ita) a 2’30” 6. Rafal Majka (Pol) a 2’33” 7. Domenico Pozzovivo (Ita) a 2’33” 8. Fausto Masnada (Ita) a 3’11” 9. Patrick Konrad (Aut) a 3’17” 10. Jai Hindley (Aus) a 3’33”.