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Messina

Gallo: “Lo stadio Scoglio all’ultimo miglio. Auspico un’unione delle forze”

Nel corso della rubrica “Tiro Libero” l’assessore allo Sport Francesco Gallo ha fatto il punto della situazione facendo riferimento ai due stadi cittadini. La sua analisi parte dal preciso momento storico che il calcio sta vivendo in città: “Mi trovo in una situazione profondamente differente rispetto a quattordici anni fa, quando con la squadra di calcio militavamo in serie A e io occupavo il medesimo ruolo odierno a fianco dell’allora Amministrazione Genovese. Adesso vedo tanta buona volontà in giro, non lo nego, ma la categoria in cui le squadre cittadine militano certamente non è rapportabile ad allora. Tutti hanno voglia di fare bene, è innegabile, e dispongono dei loro soldi per il bene della città. In questo periodo storico nessuno vuole buttare i suoi soldi, per cui dobbiamo dire grazie a questi imprenditori. Poi, si sa, nel calcio è il risultato del campo a decidere tutto”.

Francesco Gallo
L’assessore allo sport Francesco Gallo

L’iter di concessione pluriennale al Fc Messina potrebbe concludersi in breve tempo. L’esponente della Giunta auspica un avvicinamento tra le forze in campo, per porre fine ai dualismi attuali: “Puntiamo sull’innovazione più volte tentata e mai riuscita della concessione pluriennale del Franco Scoglio, per dare alla società che si aggiudicherà l’utilizzo dello stadio quella spinta giusta per iniziare un percorso che ci porti nel giro di qualche anno in categorie più alte. Poi la speranza è che le forze in campo finalmente si possano unire perché, onestamente, non sono favorevole alla dispersione e preferirei una convergenza su un progetto comune. Il nostro passato è prestigioso e dividersi in campionati non principali non è un bel biglietto da visita. Per lo stadio Scoglio siamo arrivati finalmente all’ultimo miglio, perché la procedura si dovrebbe concludere entro poche settimane. Va aperta la terza e ultima busta e se l’esito sarà positivo e non ci saranno vizi di forma si perfezionerà l’assegnazione: allora potrebbe profilarsi una nuova stagione. Speriamo con risultati immediati perché questo incide direttamente sulla validità del progetto e sulla percezione che ne ha la gente”.

Le sagome dietro una porta del “Giovanni Celeste”

Sul “Giovanni Celeste” la sua analisi appare più cauta. Il progetto antiquato e le criticità legate alla posizione dell’impianto al centro della città e in prossimità di arterie nevralgiche non inducono ad un facile ottimismo: “Per il Celeste che frequentavo anche io da ragazzo c’è un problema oggettivo di deflusso del pubblico. Il progetto è nato già datato mentre ora le normative sul tema sono molto evolute. Si faceva il tifo su tubi innocenti, spalti di legno con servizi igienici inesistenti. Poi il tifo si spostò in Curva Sud e nacquero i primi gruppi organizzati ma la situazione non cambiò. Adesso la situazione è alquanto complessa. Per l’autorizzazione immediata il fatto ostativo è che la struttura grava praticamente sulla strada, pertanto il problema del deflusso non è facilmente risolvibile. Servono di certo idee innovative e il ricorso al sostegno di privati, perché è una struttura che sicuramente va sfruttata per la città”.

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