La sfida giusta, arrivata nel momento giusto. Quello tra Peppe Furnari e la Jonica era un matrimonio scritto nelle pagine del libro del destino: già lo scorso anno c’era stato un abboccamento, un flirt estivo che non aveva portato a nulla, considerato che la società giallorossa aveva poi deciso di affidare la panchina ad Emanuele Ferraro. Così per l’ex tecnico di Camaro e Città di Messina si sono aperte le porte di una stagione vissuta ai margini, sulla panchina dell’Atletico Messina in Promozione.
La voglia di rivalsa però è rimasta intatta, le precedenti stagioni difficili vissute all’Igea Virtus (riportata comunque subito in Eccellenza) e la parentesi negativa al Città di Taormina non hanno macchiato l’appeal di un allenatore che può ancora dire la sua in una categoria difficile come l’Eccellenza. Per Furnari si stava per prospettare l’ennesimo inizio di stagione da vivere da spettatore e invece è arrivata la chiamata della Jonica.
Furnari è onesto e ammette che non sperava di riabbracciare così presto la categoria superiore: “Sono molto contento, 8mentirei se dicessi che mi aspettavo di essere contattato dalla Jonica, anche perché era stata ufficializzata la prosecuzione del rapporto con Ferraro. Pochi giorni fa il direttore mi ha contattato chiedendomi una disponibilità di massima perché mi aveva parlato della possibilità che Ferraro potesse lasciare per motivi personali. Dopo qualche giorno mi ha confermato la possibilità di sedermi sulla panchina della Jonica e in poco tempo abbiamo trovato l’accordo”.
Una possibilità che lo ripaga dopo essere stato probabilmente trascurato a dispetto di quattro promozioni e una salvezza in D con una squadra molta giovane: “Questa vicenda spiega come alle volte il calcio possa essere imprevedibile. Negli ultimi anni non ho ricevuto chiamate neanche dopo annate importanti e invece questa volta sono stato contattato dalla Jonica nonostante vengo da una parentesi poco esaltante al Città di Taormina e da una stagione negativa all’Atletico Messina. Ho voglia di rivalsa e desiderio di dimostrare di essere ancora un tecnico valido per la categoria: spero di ripagare la fiducia che la società ha riposto in me e non vedo l’ora di iniziare a lavorare con i ragazzi”.
Per Furnari la Jonica rappresenta un’opportunità di rilancio: “Già lo scorso anno c’era stato qualche contatto ma poi la società ha fatto altre scelte. Sono felice perché la Jonica ha un progetto serio, basato innanzitutto sulla valorizzazione del settore giovanile, che è uno dei migliori della nostra provincia. Ci siamo sempre incontrati sul terreno di gioco come avversari e ci siamo sempre lasciati con una stretta di mano”.
“È una realtà che non rappresenta soltanto la comunità di Santa Teresa di Riva ma un intero comprensorio e infatti lo staff tecnico che mi metterà a disposizione la società è composto da persone provenienti dai paesi limitrofi. Professionisti seri, di cui si dice un gran bene. Successivamente lavoreremo sulla composizione della rosa, ma lo stile della Jonica resterà sempre quello, una squadra giocane, composta da elementi del vivaio e giocatori validi tecnicamente provenienti anche dall’estero”.
L’Eccellenza che inizierà tra due mesi presenterà qualche piazza importante in meno ma non per questo potrebbe essere meno competitiva: “Sicuramente sarà una stagione che non vedrà protagoniste piazze come Barcellona e Siracusa, considerato il loro approdo in serie D. mentre a Taormina c’è una situazione di grande incertezza, con il titolo sportivo in vendita. Il campionato vivrà nuovi equilibri e vedrà protagoniste altre squadre. Non per questo, però, sarà meno difficile: non va dimenticato che è sceso il Paternò, che punterà immediatamente a ritornare in quarta serie, senza dimenticare che c’è il Modica, che per investimenti fatti rappresenta la vera delusa della passata stagione. Ci sarà da lottare e sudare dalla prima all’ultima giornata, come sempre”.