Quarantuno anni e nessuna voglia di smettere. Ermanno Fumagalli è stato i protagonisti assoluti della salvezza del Messina. La carta d’identità è del tutto relativa di fronte alle grandi prestazioni sfoderate dal portiere. Intervenuto in collegamento a “Messina Summer Camp” su Radio Amore e Radio Zenith, con la consueta verve, ha chiarito che la sua carriera proseguirà ancora a lungo: “Continuerò finché il Messina non andrà in serie B. A parte gli scherzi, giocherò finché mi divertirò e mi arrabbierò dopo le sconfitte. Se continuerò a dare quello che voglio non vedo proprio perché pensare al ritiro”.
Sui numerosi cartellini gialli ricevuti, che lo hanno portato a saltare per squalifica la gara contro la Juve Stabia, si è lasciato poi andare ad una battuta: “Sono gli arbitri che ce l’hanno con me, forse mi vogliono far smettere prima”. Di parate decisive ne ha collezionate tante da quando è sbarcato a Messina dalla Viterbese, dando la sicurezza che mancava al reparto arretrato. Contro la Gelbison, nella fase cruciale della sfida di ritorno dei playout, dopo l’1-0 firmato da Ragusa ha messo il suo sigillo sulla salvezza: “La parata su Tumminello? Sono stato reattivo, l’ho vista alla fine. Non volevo assolutamente beccare gol e che andasse alla maniera opposta di quella che tutti pensavamo. L’intervento più difficile è stato però in precedenza sul tiro dal limite di Fornito“.
Già in un post su Instagram Fumagalli era stato emblematico su quanto fosse stata intensa la sua esperienza in riva allo Stretto. Un concetto che ha pienamente ribadito: “Per quello che ho provato da gennaio a maggio sono stati i mesi più emozionanti della mia carriera, lo dico con tutto il cuore. Sono arrivato in una condizione di classifica incredibile, tutti mi dicevano che ero matto ad andare al Messina. Abbiamo fatto un cammino importante, ci è mancata soltanto la ciliegina della salvezza diretta. Poi abbiamo avuto la doppia sfida dei playout con la Gelbison e in quella settimana mi sono comportato nello spogliatoio da vero rompiscatole. Dopo ho chiesto scusa a tutti perché ero diventato pesante, ma sarebbe stato un peccato buttare tutto all’aria, avendo fatto prima qualcosa di pazzesco”.
All’Acr ha rivestito un ruolo fondamentale, sia dentro che fuori dal campo: “Qui ho legato soprattutto con Ragusa, Perez e Kragl, erano quelli con cui stavo insieme più spesso, ma anche con gli altri avrò sempre un grande legame. I più esperti come me e Nino usavano bastone e carota con i ragazzi. Un conto sarebbe stato essere ricordati per aver fatto 30 punti retrocedendo, un altro essere riusciti a salvarci, cancellando qualsiasi però. Abbiamo fatto tanti sacrifici, non lamentandoci nonostante ci allenassimo in condizioni non ottimali. Siamo stati bravi ad isolarci dalle varie problematiche, pensando solo a far sì che il Messina rimanesse in Lega Pro”.
Il portiere è legato contrattualmente ai giallorossi fino al 2024 e come tutti attende di conoscere quale sarà il futuro societario: “In questo momento siamo soltanto spettatori. Non si avvertiva nel corso della stagione tutta questa volontà di lasciare il club da parte del presidente Sciotto. Ma anche se ce lo avesse comunicato prima, il Messina è della gente e i giocatori giocano per la maglia, dunque era fondamentale ottenere la salvezza“.