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Froome rispetta i pronostici, Quintana lo tallona. Aru confida in Nibali, ormai fuori classifica

Dopo la grandine e il diluvio d’acqua di domenica, il Tour de France si è goduto il suo primo e meritato giorno di riposo. Ad Andorra, sede del traguardo in quota “domato” dall’olandese Tom Dumoulin, si può tracciare un primo bilancio della 103esima Grande Boucle, appena passata all’esame dei Pirenei. In maglia gialla, decisamente in anticipo rispetto ai piani, c’è il campione in carica Christopher Froome, il favorito della vigilia che ha subito rotto gli indugi per attestarsi in vetta alla graduatoria. Alle spalle dell’inglese del Team Sky gravita Nairo Quintana, rimastogli incollato alle ruote e ora quarto nella generale a 23″, preceduto dal giovane britannico Adam Yates (Orica) e dell’irlandese Daniel Martin (Etixx-Quick Step), rispettivamente secondo e terzo a 16″ e 19″.

Vincenzo Nibali
Vincenzo Nibali è già fuori classifica. Un Tour da vice-capitano

Registrato l’abbandono dello spagnolo Alberto Contador (Tinkoff) per i postumi di due cadute e la febbre che gli hanno reso impossibile proseguire la corsa, le prime nove tappe del Tour hanno subito lasciato il segno in casa Astana: Vincenzo Nibali, giunto in Francia dopo i fasti del Giro e per aiutare il suo compagno Fabio Aru, è uscito di classifica alla prima salita e lo scalatore sardo, tredicesimo a 1’23” da Froome, deve ringraziare proprio il siciliano se è rimasto comunque a galla. Per il resto, oltre alle volate di Cavendish (tre, con l’ebbrezza della prima casacca gialla) e Kittel, all’impresa di Cummings a Lac de Payolle, agli acuti (con leadership) di Van Avermaet e Sagan, è stato Froome a monopolizzare la scena a Bagneres de Luchon, facendo intendere ad eventuali rivali di essere l’uomo da battere.

Joaquim Rodriguez ha annunciato il suo ritiro
Joaquim Rodriguez ha annunciato il suo ritiro

“Per me questa maglia è una sorpresa, perché pensavo che altri corridori potessero conquistare il primato e che la giornata decisiva sarebbe stata quella del Ventoux – ha spiegato il capitano del team Sky – E continuo a pensare che sarà così, anche se bisognerà correre con saggezza perché l’indomani ci aspetterà una cronometro impegnativa. I rivali? Non c’è solo Nairo Quintana… Basta guardare la classifica generale e vedere che ci sono dieci corridori in un minuto: non ci vuole molto per capire che le cose saranno molto più complicate di un semplice duello tra due corridori”. Martedì si riparte con la decima frazione, la Escaldes Engordany-Revel di 197 chilometri con il Port d’Envalira che arriva troppo presto per scongiurare un probabile sprint a ranghi più o meno compatti.

Vincenzo Nibali
Lo “squalo dello Stretto” accusa un consistente ritardo in classifica

Joaquim Rodriguez ha confermato intanto la volontà di ritirarsi alla fine della stagione 2016. Il 37enne catalano del Team Katusha ha approfittato del giorno di sosta al Tour de France ad Andorra – dove peraltro lo scalatore risiede – per ufficializzare l’addio in una conferenza stampa. “Vorrei annunciare che questo è il mio ultimo anno di gare – ha detto “Purito”, commosso ed emozionato – Mi piacerebbe smettere mentre sono ancora a buoni livelli. Amo questo sport e non cambierei una virgola di questi anni che ho trascorso come professionista. Vorrei ringraziare la mia famiglia e tutti coloro che mi hanno sostenuto durante la mia carriera”. Vincitore di due Giri di Lombardia (2012 e 2013) e di una Freccia Vallone (2012), Rodriguez è stato uno dei ciclisti più importanti del decennio, come testimoniano i suoi tre trionfi nella classifica finale del WorldTour (2010, 2012 e 2013). Lo spagnolo nel 2010 mancò la Vuelta a causa di una disastrosa cronometro a Penafiel e finì al terzo posto della classifica generale; nel 2012 al Giro d’Italia chiuse, con soli 16 secondi di distacco, alle spalle del canadese Ryder Hesjedal. Sul podio finale anche in uno dei Tour de France disputati. Professionista dal 2001, è stato anche argento (Toscana 2013) e bronzo (Mendrisio 2009) ai Mondiali su strada.

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