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Frisenda resta capo allenatore del Castanea: “I nostri giovani pronti a stupire”

Amministratore, fondatore e capo allenatore. Filippo Frisenda è pronto a sedersi sulla panchina del Castanea Basket anche per la stagione 2021/2022. Lo farà in C Gold, una categoria che tutto lo staff societario ha conquistato con il lavoro. La squadra, dopo un’annata ricca di soddisfazioni, punta sempre più in alto, nonostante la consapevolezza di essere una realtà giovane che ha ancora tanta strada da fare. C’è amarezza per le tante partenze, speranza nei giovani acquisti su cui la società ha deciso di puntare e tanta voglia di affrontare i giganti guardandoli dritti negli occhi.

Filippo Frisenda
Filippo Frisenda guiderà il Castanea in C Gold

Manca poco all’inizio del campionato, che sarà sicuramente più competitivo di quelli degli anni passati. Siete pronti? «Manca soltanto qualche rifinitura atletica, ma dal punto di vista burocratico e tecnico siamo pronti a cominciare questa nuova e impegnativa stagione, sapendo che tanti match saranno molto sentiti in quanto derby: il nostro primo girone, infatti, sarà tutto con squadre di Messina o Reggio Calabria. C’era qualche dubbio sulla mia presenza in panchina, ma è stato tutto risolto: la Federazione Italiana Pallacanestro ha accettato la nostra richiesta di deroga e mi sarà concesso di sedere in panchina in C Gold come capo allenatore a patto che io mi iscriva al primo corso utile».

Come ha lavorato la società per il passaggio dalla C Silver alla C Gold? «Abbiamo cercato di fare il massimo, considerate le nostre possibilità. Bisogna sempre ricordarsi che soltanto due anni fa nel pieno della pandemia giocavamo per fare bene nel campionato di serie D. Avevamo le nostre ambizioni, eravamo primi in classifica, ma in un battito di ciglia ci siamo ritrovati catapultati in C Silver. Qui, con competenza, fortuna e qualche nostra capacità, siamo riusciti ad allestire un roster che ha dato i suoi risultati. Poi altro battito di ciglia e siamo finiti in C Gold». 

Castanea Basket
Il Castanea in azione nell’ultima stagione (foto Raineri)

Un’avanzata che ha stupito anche voi. Vi impaurisce? «Siamo stati felici per le ottime annate, ma l’entusiasmo lo abbiamo assorbito per mettere su una macchina competitiva che non si arresti facilmente. È per questo che, anche se con tante perplessità, abbiamo accettato di partecipare al campionato di C Gold. Ma non bisogna mai dimenticare che questa è una realtà acerba, con tanti giovani, e le difficoltà non mancano».

La società sta puntando molto sugli under per un progetto a lungo termine, come sottolinea anche Nino Molino. «La società vuole crescere a piccoli passi. La stessa filosofia l’abbiamo applicata al roster: la squadra avrà un’età media intorno ai vent’anni. Abbiamo provato a selezionare elementi di talento e aspettiamo di vedere se le nostre scelte sono state corrette o se questi ragazzi non sono ancora pronti. Ci stiamo mettendo in gioco come società, e loro con il talento, che speriamo riusciranno a mettere in mostra. Qui avranno l’opportunità di diventare professionisti, così come è successo a chi c’era l’anno scorso. Non voglio sbilanciarmi, ma posso dire che stanno lavorando sodo agli ordini dello staff tecnico».

Castanea Basket
Il nuovo pivot del Castanea Kiril Kirilov

In rosa anche qualcuno più esperto, ma poche conferme. «Non si può affrontare una Serie C Gold soltanto con giovani giocatori. Ovviamente gli abbiamo affiancato qualche elemento di spessore. Ci sarà qualche gradito ritorno e anche qualche rinnovo. In tanti dopo una splendida annata, con merito, sono andati a mettersi alla prova in categorie superiori. Noi, come società, abbiamo ritenuto giusto che, dopo aver speso tanto, abbiano avuto l’opportunità di affrontare nuove esperienze di vita. Questo farà bene al loro percorso, è la cosa più importante».

Quali sono le ambizioni della società per questa stagione? «Le stesse di ogni anno: cecare di dare il meglio per raccogliere il massimo. Lo abbiamo fatto nell’allestimento del roster, riuscendoci, anche se con qualche sacrificio in più. Non siamo una società che al suo interno ha grossi investitori, ma quello che otteniamo lo raggiungiamo grazie all’aiuto di piccole realtà che ringraziamo, perché senza di loro non potremmo fare nemmeno quel poco. Ad oggi le nostre scelte hanno sempre ripagato: ogni volta che abbiamo rischiato e ci siamo messi in gioco, siamo stati premiati». 

Castanea Basket
Eimantas Dauksas (a sinistra), nuovo giocatore del Castanea

Cosa vi aspettate da questo campionato? «Quest’anno probabilmente sarà più difficile. Ci sono società di spessore, qualcuna che scende dalla serie B o che torna a giocare in C Gold e che, quindi, ha una storia e un roster importante. Il nostro obiettivo è dare fastidio a tutti. Non ci sentiamo secondi a nessuno, ma non vogliamo fare pronostici in quanto matricole: sarà il campo a parlare».

Questa nuova avventura come la vivrete? «Io lavorerò al fianco di Nino Molino. È lui il coach di esperienza e io voglio imparare il più possibile. Non è solo un allenatore: è un mentore. Purtroppo, essendo anche parte dell’amministrazione di questa società, spesso sono chiamato a restare poco in campo. Infatti coach Molino non risparmia qualche rimprovero nei miei confronti, perché vorrebbe una maggiore presenza durante gli allenamenti. Anche se so che la squadra è in buone mani e che il nostro staff è di un livello abbastanza alto per sopperire a qualche mia assenza, mi auguro che questo momento di confusione che anticipa l’inizio della stagione passi presto, così da poter tornare con la squadra e imparare stando accanto a lui».

Ssr Baskin Messina
Il Castanea Baskin Messina

Il Castanea sta incrementando la sinergia con altre realtà. «Per noi fare rete è importante. Quest’anno stiamo cercando di accordare più corde al nostro strumento: lavoreremo in sinergia con tre o quattro società, su più di un campionato, per instaurare finalmente degli accordi che non intacchino gli interessi di nessuno, ma li potenzino senza gelosie. Sono veramente contento della collaborazione con il Savio, che ci sta aiutando ospitandoci nei suoi turni di allenamento. In virtù di un accordo, gli stessi cestisti giocheranno sia la C Gold che la C Silver. I primi frutti di queste sinergie sono proprio questi aiuti e già si vedono: se non fosse stato per loro, saremmo rimasti senza un impianto per allenarci. Sono sicuro che più avanti si vedranno anche altre collaborazioni, non solo logistiche, ma anche tecniche».

Infine c’è il Baskin. “Ho rischiato parte della mia salute quando quest’anno ho dovuto difendere l’attività di questi meravigliosi ragazzi che sono stati classificati come sport promozionale. È uno sport meraviglioso che consiglio di provare e di fare perché migliora l’anima. Sarò sempre pronto a scendere in campo per difendere i diritti dei più fragili con i fatti. Il baskin non si tocca”. 

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