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Il forum “Il futuro del vino (e il vino del futuro)” al Taormina Gourmet

Lo scorso 20 ottobre ad animare il Taormina Gourmet è stato il forum dal titolo “Il futuro del vino (e il vino del futuro)”. Ad esporre i dati è stato Denis Pantini, direttore dell’area agroalimentare di Nomisma e project leader di Wine Monitor, davanti ad esperti, produttori e giornalisti.

Denis Pantini durante il forum
Denis Pantini durante il forum

Uno dei dati rilevanti è che gli Stati Uniti restano il primo mercato estero per i vini italiani anche se, negli ultimi tredici anni, sono cresciuti i mercati di Cina e Russia. Negli Usa si consumano oggi 29 milioni di ettolitri di vino, con una crescita nell’ultimo decennio pari al 37%. La Russia, con oltre 10 milioni di ettolitri ha invece fatto un balzo del 121%, un +57% si è registrato in Cina dove oggi si consumano 16 milioni e 800 mila ettolitri di vino. Cresce la produzione in Spagna (oltre 42 milioni di ettolitri, + 2% in dieci anni) ma crescono notevolmente anche Australia (+54%), Sud Africa (+58%), Cile (+92%), Argentina (+20%), Stati Uniti (+15%) e Cina (+11%). Francia e Italia pur restando in testa per volumi di produzione hanno però subito un calo. A livello mondiale i Paesi dell’emisfero Sud insidiano quote di mercato ai top five europei: se nei primi anni Ottanta l’export da Argentina, Cile, Sud Africa, Australia e Nuova Zelanda era intorno al 2% oggi è cresciuto fino al 27%. I dati sul consumo confermano la strada già intrapresa: cresce diffusamente il consumo di “bollicine”. In Gran Bretagna ad esempio i vini “sparkling” hanno segnato un +34% fra il 2008 e il 2013, +9% nello stesso periodo in Italia. Calano in generale i consumi, si dimezzano i consumatori abituali (chi bene almeno un bicchiere al giorno) ma crescono del 27% i consumatori occasionali. La birra resta la bevanda preferita dai consumatori di età compresa fra 25 5 54 anni, il vino invece fra gli over 55 e soprattutto dopo i 65 anni. Da questi e molti altri dati è scaturito un dibattito al quale hanno partecipato importanti personalità del “mondo del vino”: Silvana Ballotta (General Manager del Gruppo Business Strategies – Firenze), Paolo Benvenuti (direttore Associazione Nazionale Città del Vino), Mariangela Cambria (vicepresidente Assovini Sicilia), Riccardo Ricci Curbastro (presidente FEDERDOC – Confederazione Nazionale dei Consorzi Volontari per la tutela delle denominazioni dei vini italiani), Camilla Lunelli (Cantine Ferrari, Trento), Walter Massa (Vice Presidente Fivi – Federazione Italiana Vignaioli indipendenti), Emanuele Scarci (Il Sole 24 ORE), Marco Sciarrini (Ufficio PQA7 – Promozione e valorizzazione – Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali). Sebastiano Torcivia (Ordinario di Economia Aziendale – Università di Palermo), Enrico Viglierchio (General Manager Castello Banfi, Montalcino), Vincenzo Zampi (Presidente della Scuola di Economia e Management dell’Università degli studi di Firenze), Michele Antonio Tartaglia (Responsabile Desk e Servizi Specialistici – Mediocredito Italiano) e Vittorio Anghiari (Responsabile Agribusiness – Mediocredito Italiano). Infine Sebastiano Torcivia ha illustrato alnuci dati legati alle aziende siciliane, quelle con oltre un milione di confezioni. Ventisette le aziende che rientrano in questo range che raggiungono i 275 milioni di fatturato (pari al 43% del totale). Nel 2013 vi è stato un miglioramento del fatturato complessivo, con oltre 10 milioni circa di incremento, pari al 4%, e un aumento del reddito passato da un valore negativo (perdite per 2.271.146 euro) ad un valore positivo (utili complessivi per 537.528). Solo due aziende superano i 40.000.000 di fatturato: Settesoli (47.240.242) e Duca di Salaparuta (42.733.181), sebbene entrambe in calo.

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