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Fortunato trionfa sullo Zoncolan, Bernal guadagna. Nibali: “Non ho la gamba”

Lorenzo Fortunato ha vinto per distacco la quattordicesima tappa del Giro d’Italia, la Cittadella-Monte Zoncolan di 205 chilometri. Il bolognese della Eolo-Kometa, al primo successo tra i professionisti, resiste nel finale al ritorno dello sloveno Jan Tratnik. Terzo l’altro azzurro Alessandro Covi. Il colombiano Egan Bernal mantiene la maglia rosa guadagnando ancora su tutti gli altri big. Si sfila invece Vincenzo Nibali, che dice addio ad ogni velleità di podio a Milano.

Vincenzo Nibali
Vincenzo Nibali ha accumulato un ritardo incolmabile (foto Getty Images)

A 7 km dal traguardo infatti in testa al gruppo si è messa la Ineos grazie a Moscon, due chilometri più avanti si sono arresi lo “squalo dello Stretto” e l’ex maglia rosa Attila Valter. Bennett, Mollema, Covi e Oliveira inseguono Fortunato e Tratnik negli ultimi 3 km, i più duri, con l’azzurro che trova la forza per fare il vuoto e andare a vincere. Protagonista, ancora una volta, Bernal. Il colombiano prima resta a ruota con Yates quando quest’ultimo prova l’allungo, poi negli ultimi 500 metri lo brucia e taglia quarto il traguardo, guadagnando su tutti gli altri big: 11″ sullo stesso Yates, 39″ su Ciccone e Caruso, 46″ su Buchmann, 54″ su Carthy, 1’12” su Vlasov e 1’30” su Evenepoel.

Lorenzo Fortunato quindi è il re dello Zoncolan. L’azzurro, in fuga fin dall’inizio, ha domato le pendenze del “Kaiser”. Non si può dire lo stesso di Nibali, con il campione siciliano della Trek-Segafredo che si è staccato dal gruppo negli ultimi chilometri: “È stata una tappa tirata, con andatura alta data dal ritmo imposto dall’Astana. Non ero in giornata”, ha commentato distrutto al traguardo, dove è arrivato con un ritardo di 12’04” dal vincitore. Un gap che lo pone di fatto fuori da ogni ambizione di classifica: “Come cambia ora il mio Giro? Non saprei, vediamo. Non ho la gamba dei giorni migliori”. 

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