Fortitudo Messina, Marinelli: “Stiamo crescendo”. Cavalieri: “Ancora inesperti”

Fortitudo MessinaLa Fortitudo Messina nel corso del riscaldamento

In un inizio di stagione non semplice per la Fortitudo Messina una delle poche note liete è rappresentata da Leonardo Marinelli. Il playmaker romano, classe 2004, vicino alla doppia cifra di media (9,5 punti per gara), analizza la sfida con Milazzo: “Il tabellone a fine gara non ci rende giustizia perché i trenta punti di distacco non raccontano del fatto di aver tenuto testa a una squadra forte come la Svincolati per tre quarti. Siamo arrabbiati, abbiamo giocato duramente per tre parziali ma il finale di gara ci lascia tanto rammarico”. 

Fortitudo Messina

Il play Leonardo Marinelli in lunetta

Quattro sconfitte ma la formazione neroverde guarda avanti con rinnovati propositi di crescita e valorizzazione dei giovani del roster: “Potevamo fare di più, soprattutto io, nel terzo quarto abbiamo subito un break e non siamo riusciti a reagire completamente. Dobbiamo continuare a lavorare come stiamo facendo, i progressi piano piano si stanno vedendo, soprattutto nelle ultime sfide. A Piazza Armerina sarà molto difficile ma anche lì daremo il massimo”. 

Il tecnico Claudio Cavalieri, dopo il secondo impegno in pochi giorni, loda l’atteggiamento della squadra, pur non condividendo l’interpretazione del finale di gara: “Bisogna essere obiettivi e ammettere la superiorità di Milazzo. Fino alla metà del terzo quarto abbiamo risposto colpo su colpo ai nostri avversari, poi il gap è aumentato per via di rotazioni minori e la nostra scelta di affrettare i ritmi e i tiri”. 

Fortitudo Messina

Le indicazioni di coach Claudio Cavalieri

Sarà importante non guardare troppo oltre ma acquisire la giusta consapevolezza per provare a limare le differenze con le altre squadre: “Quando affronti giocatori di esperienza è normale subire, però vorrei vedere maggiore obiettività di giudizio tra le due differenti metà campo. Siamo un gruppo giovanissimo che sta crescendo, abbiamo tante cose da imparare ma la strada è quella giusta. I ragazzi devono imparare una lezione da ogni cosa: prima dobbiamo fare cose facili, poi potremo pensare a qualcosa di più complicato. L’esperienza conta a questo livello e noi ne abbiamo poca”. 

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