Il difensore Matteo Fissore è consapevole dell’importanza delle prossime sfide. Si parte dalla prova con una delle rivelazioni del torneo: “Ogni settimana è difficile imporsi. Sulla carta alcune gare possono sembrare più semplici ma poi sappiamo che non è così. Il Santa Maria è una delle grandi sorprese di questa stagione, a testimonianza del girone livellato decisamente verso l’alto. Maggio e Ragosta sono due ottimi giocatori. Conosciamo il loro valore, hanno un punto di forza nell’attacco e dovremo prestare molta attenzione alla fase difensiva”.
Determinante sarà anche il ruolo dello spogliatoio, come ha ripetuto intervenendo a “Onde d’urto”: “Lottiamo per coronare un sogno dopo il bel campionato dello scorso anno, ma siamo consapevoli delle difficoltà che incontreremo. Non dobbiamo guardare troppo oltre perché rischieremmo di perdere concentrazione. Vivo un grande gruppo, lo posso dire perché ho militato in tante squadre e vissuto diversi spogliatoi anche in categorie superiori. La società non ci sta facendo mancare mai nulla, è difficile trovare una compagine del genere e sono contento di farne parte”.
Dopo la separazione con Rigoli, in panchina è tornato Costantino: “Lo conosco molto bene, lui mi portò a Messina. Al suo ritorno non ha detto molte cose perché conosce molto bene tanti di noi. Sta facendo le cose per bene e noi cerchiamo di attuare quello che ci viene chiesto. La condizione fisica è ottimale e c’è entusiasmo. Una componente che non deve mai mancare”.
Nel corso del mercato invernale il Fc ha salutato Quitadamo, dopo l’ingaggio del portoghese Da Silva: “Sia con lui che con Domenico Marchetti mi trovo molto bene, c’è piena sintonia. Il gruppo rema tutto dalla stessa parte, anche chi resta fuori. Un pregio che mi riconosco è la determinazione, mentre sto lavorando sull’irruenza per limitare cartellini e possibili squalifiche”.
Quella di Messina, dove viaggia verso le trenta presenze complessive, rappresenta la prima avventura in D in carriera per Fissore: “Ero ad Alessandria, partimmo male ma la svolta arrivò nel match con il Gavorrano vinto per 3-2 in rimonta con un uomo in meno, che io giocai con la testa rotta e fasciata. Vestire una maglia gloriosa come quella piemontese, in una squadra molto forte allenata da Marcolini, per me è stato un onore. Ma il gruppo di Messina è altrettanto unito e coeso”.