Dopo un mese di attesa, il difensore Matteo Fissore è finalmente abile e arruolabile. Il diretto interessato, costretto ad attendere i trenta giorni imposti dalle normative dopo l’esordio tra i professionisti, seppure in Coppa Italia, non sta nella pelle: “Ho tantissima voglia. Finalmente siamo arrivati alla data che aspettavo con ansia. Sono arrivato qui ad inizio agosto e sono contento di questa scelta. Sono carico e contento, soprattutto dopo la bella serata del Circolo del Tennis e Vela, dove la squadra si è presentata alla città”.
Il centrale originario di Savigliano, centro della provincia di Cuneo, aveva appena iniziato la sua quarta stagione con l’Alessandria, un club a cui resta molto legato: “Ci sono arrivato nel 2016 ed è la città in cui ho casa, moglie e figlia. È molto importante per me. La società ha fatto tanto per me e sono rimasto molto legato anche ai tifosi”.
In carriera altre tre maglie tra i professionisti, dove sono arrivate complessivamente una settantina di presenze: “Il primo anno di C l’ho giocato ad Andria, un’esperienza molto forte, formativa, che mi ha aiutato a crescere. Poi l’Alessandria mi ha girato in prestito due anni fa per sei mesi a Como e l’anno scorso da gennaio alla Sambenedettese”.
I primi passi invece nel vivaio del Torino: “È arrivato lo Scudetto primavera, vinto con la fascia da capitano. Ho un grande legame con la maglia granata e non a caso ne abbiamo parlato con il presidente e i due direttori, che ci hanno giocato e mi hanno fatto un’ottima impressione. Qui ho ritrovato altri due ragazzi che ci hanno militato, Quitadamo e Chiappino”.
Per lui l’esperienza in Sicilia con il Fc Messina rappresenta una novità assoluta: “Ho trovato un gruppo eccezionale e una società seria, con un’organizzazione da categoria superiore, che fa le cose per bene. Non avevo giocato con nessuno di loro, ma e alcuni li avevo affrontati da avversario. Il mister lo conoscevo di fama anche perché ha allenato al Nord”.
Come Alessandro Marchetti, Fissore fa della duttilità una delle sue migliori armi: “Sono un centrale, ma posso giostrare da terzino o da quinto di centrocampo in caso di necessità. Grinta e determinazione sono le mie caratteristiche principali. Il campo darà un giudizio definitivo sul calciatore che sono”.
Nello spogliatoio ci sono ben sette stranieri: “Mi è già capitato di trovare squadre con tanti stranieri. È bello, perché conosci culture diverse, sia dal punto di vista calcistico che nella vita di tutti i giorni. Ci siamo amalgamati in modo eccezionale, ci vogliamo bene e corriamo uno per l’altro. Si è visto in occasione dell’infortunio di Melillo, che ora sta molto meglio”.
Domenica è prevista l’insidiosa trasferta di Palmi, contro una squadra già affrontata in Coppa Italia: “Con il Licata abbiamo fatto molto bene. Peccato non aver vinto dopo un’ottima partita. Ci attende adesso una gara fondamentale. Dovremo dare il massimo per portare punti a casa. In D bisogna lottare e combattere, soprattutto in questo girone”.
Fissore spera di trovare la continuità che non era semplice ottenere in C: “Sono sempre stato in società importanti, in cui ho trovato una concorrenza folta e compagni di ruolo che avevano un passato importante anche in A o B. A Messina voglio aiutare società e compagni a raggiungere gli obiettivi prefissati. È giusto avere tante alternative, la concorrenza sana fa benissimo: si lavora duramente in attesa delle scelte del mister”.
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