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Firenze: “La delusione dei tifosi deve stimolarci. Il campionato non aspetta”

Il suo campionato, cominciato con la spettacolare punizione del 2-2 a Cerignola, non è proseguito come avrebbe sperato. Marco Firenze, intervenuto al Meet&Greet targato Sky, ha raccontato questa travagliata prima parte di stagione con la maglia del Messina: “Ho iniziato abbastanza bene a livello fisico, poi purtroppo ho accusato un problema che non era quello che si pensava, ma qualcosa di più serio. Ho dovuto fermarmi e curarmi, altrimenti avrei rischiato di causare un danno ancora più grosso. Quel momento adesso è passato. Dispiace perché eravamo partiti nel migliore dei modi e stavamo facendo bene per quelle che erano le nostre caratteristiche, essendo una squadra giovane con tanti elementi alla prima esperienza. Il campionato però non aspetta, stiamo vivendo un momento difficile. Non abbiamo tempo per nulla, dobbiamo cercare di invertire presto la rotta e fare punti”. 

Plescia
Plescia e Gambale con i giornalisti di Sky (foto Paolo Furrer)

Ristabilitosi dall’infortunio, il centrocampista punta a svoltare. Modica lo ha pungolato negli scorsi giorni, lui attende la sua chance: “Sono rientrato due settimane fa, le scelte che fa l’allenatore non dipendono da me, io sono a disposizione e sono pagato per allenarmi, poi la domenica decide l’allenatore e non c’è alcun problema. Cerco di dare una mano quando mi viene chiesto, soprattutto ai ragazzi più giovani che hanno bisogno di essere aiutati sia dentro che fuori dal campo. Devo trovare continuità, per me è la cosa più importante. So per il mio trascorso che posso dare tanto, in quale posizione spetta al mister deciderlo”. 

Sulla sua posizione preferita in campo: “In B ho fatto tanti ruoli dal quinto alla seconda punta, mezzala, trequarti, attaccante. Quest’anno mi stavo divertendo giocando davanti alla difesa, se tocco tanti palloni ho più possibilità di mettere dentro al campo le mie qualità”.

Ferrara e Firenze
Ferrara e Firenze in azione

Parole dolci per i tifosi accorsi all’incontro organizzato da Sky: “Pensavo non ci fosse nessuno, in realtà non è così. Mi dispiace, il bello del calcio sono proprio loro, domenica pioveva e sono rimasti lì ad incitarci, hanno tutto il diritto alla fine della partita di fischiare e di non avere belle parole nei nostri confronti. Pagano il biglietto e amano la maglia, la loro frustrazione ci deve fungere da stimolo. Questa piazza ha bisogno di entusiasmo, noi dobbiamo trascinare loro e non viceversa”.

Il girone C, che lo aveva visto protagonista ai tempi della Paganese, lo descrive così: “Secondo me rimane sempre il più difficile, anche se nel girone B ci sono piazze importanti come Perugia e Spal. Qui giochi in ambienti non facili e in stadi importanti come il nostro e come quello del Foggia, che affronteremo domenica. Ci ho giocato allo “Zaccheria” quando era pieno, mi ha impressionato più di tutti. Non mi aspettavo la Juve Stabia prima in classifica, ma se è in quella posizione sicuramente ha delle qualità che altri non hanno. Non vedo una squadra che possa ammazzare il campionato, sarà equilibrato sia in alto che in basso”.

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