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FIP, Tajana: “Imminente lo stop alla stagione anche per serie A e A2”

Si è aperta con una notizia bomba la settimana del rotocalco “Cantieri Aperti 365” con le sue dirette Facebook. L’ospite di giornata è stato il consigliere federale Marco Tajana che proprio nella live ha annunciato la probabile ed imminente sospensione dei campionati di A1 e di A2. Questione di giorni, dunque, e poi calerà il sipario sulla stagione 2019-2020 per iniziare a pensare a quel che sarà il futuro.

“Poche ore fa ho ricevuto una telefonata dal presidente Petrucci – ha detto lo stesso Marco Tajana – per ricevere un parere sulla scelta definitiva della sospensione dei campioni di A e A2. Per l’A2 c’è già l’intendimento con la LNP, per la LegaBasket c’è ancora qualche resistenza da superare, ma l’orientamento del Consiglio Federale è quello all’unanimità”

È stato un lungo processo in questo mese senza basket, ma ora sembra che si sia arrivati al capolinea: “Onestamente è dal 10 marzo che dico a chi me lo chiede che secondo me la stagione doveva essere terminata. Al di là delle difficoltà attuali, poi ci vorrà almeno un mese per tornare ad una situazione simil-normalità in una visione ottimistica, poi bisogna guardare gli aspetti pratici. Non abbiamo diritti televisivi praticamente, i botteghini saranno chiusi e poi come si può pensare di giocare in palazzetti che non hanno l’aria condizionata così avanti in estate?”

Logo FIP

Un campionato che molto probabilmente resterà senza nè vincitori nè vinti: “Un campionato non si può decidere senza playoff, tifo che il calcio possa capire quanto siano belli i playoff. Dal monopoli è uscita la carta imprevisti, una carta gigante. Qualcuno è stato sfortunato, qualcuno è miracolato, ma così è”.

E allora bisogna guardare al futuro e quello che sarà: “Attualmente è quasi un vantaggio economico il non giocare, poi tutti gli americani sono andati via e non tornerà nessuno. È una cosa così straordinaria che bisogna solo prenderne atto. Ovviamente è il futuro quello che ci preoccupa ed è il motivo per cui ho chiesto a Petrucci di istituire delle commissioni legate alle competenze dei consiglieri federali. Penso che le società debbano tornare centrali nel mondo del basket”.

Futuro del basket nella scuola secondo il dirigente legnanese: “Proverei a portare il basket molto di più nelle scuole, che poi vuol dire conseguentemente bambini e ragazzi che si iscrivono nelle società. E poi un’idea potrebbe essere che la FIP si faccia garante delle società sportive presso il credito sportivo per costruire nuove infrastrutture”.

Proprio come presidente dei suoi Legnano Knights in tutti questi anni Marco Tajana è venuto sotto le luci della ribalta e dà la sua opinione anche come parte in causa: “Attualmente le società sono praticamente come fossero delle Onlus, allora pensa che si debbano incentivare le aggregazioni tra società per superare al meglio il momento. Il grosso problema saranno gli sponsor, c’è chi è in difficoltà che ti dirà subito di no, chi a giugno magari stara anche bene, ma attenderà a darti un ok in attesa di quel che succederà fino a dicembre”.

Tanto che nell’ottica di una riorganizzazione dei campionati il futuro diventa nebuoloso: “Pensare oggi di fare un budget ed iscriversi a qualsiasi categoria è onestamente complicato, dunque il problema sarà ancora prima di fare le iscrizioni, certamente ci vorrà una riorganizzazione perché il sistema non regge. È evidente che il nostro basket non può supportare 100 squadre che sono praticamente professionistiche”.

Il futuro è programmazione, ma l’attualità vede le società occuparsi anche del rapporto con i loro tesserati come giocatori o allenatori: “La FIP può fare poco e non entrare nel merito se non consigliare buon senso, mentre ad alto livello ha sempre recepito le richieste delle leghe. Nei dilettanti c’è un limite di legge e se non c’è la prestazione non c’è il rimborso speso. Un accordo sarà trovato sicuramente, ma è evidentemente un altro segnale che serve un sistema diverso. Potranno anche cambiare i contratti, bisognerà avere un po’di inventiva per il futuro. Sicuramente questo mondo del basket così frammentato con i nostri 100.000 campanili non può più reggere, bisognerà procedere ad aggregazioni”.

Foto in evidenza di Ciamillo/Castoria

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